
È passata una settimana dalla vittoria dell’Italia agli europei di calcio, riuscendo a trascinare con se una campagna propagandistica pro-governativa imbarazzante.
Il termine dispregiativo di “propaganda” viene utilizzato solo ed esclusivamente in applicazione ai paesi “nemici“, non allineati al blocco occidentale, come se fosse un modello informativo da cui l’occidente è sgombro.
Denigriamo gli appellativi che la stampa nordcoreana assegna a Kim Jong-un (molto spesso falsi), ma sono nulla rispetto alle esternazioni a favore di Draghi che abbiamo letto in questi giorni (come tante altre prime pagine dedicate a lui da quando è Presidente del Consiglio), mettendo nel calderone dei meriti del banchiere la vittoria degli Azzurri, la finale di Wimbledon e pure l’Eurovision dei Maneskin. Nemmeno un Faraone figlio del Dio Amon-Ra è riuscito a farsi attribuire così tanti meriti…
Ai giornalisti e politici che hanno speso così tanta penna, sarà sfuggita la triste e cruda realtà di un paese piegato da una gestione pessima di una pandemia, segnato da oltre 6 milioni di disoccupati, su cui è arrivata la scure (tutta Governo Draghi) dello sblocco dei licenziamenti e il prossimo (molto più prossimo di quel che pensiate) taglio dei vari sostegni al reddito per le fasce più deboli, che in un periodo del genere rappresenta un atto di guerra di una classe su un’altra.
In fondo, Draghi non è altro che l’esecutore della ricetta europea che strangolò la Grecia in una guerra finanziaria ed economica che ha lasciato povertà e disperazione, nonché la conquista di un paese europeo periferico da parte di quelli economicamente maggiori, senza un colpo di cannone.
Ne seguimmo le fasi QUI.
Dulcis in fundo, il calcio ha da sempre risvegliato l’orgoglio nazionalistico, come se l’unità nazionale derivasse da 11 milionari che inseguono un pallone, e tra i mille commenti televisivi fuori luogo, quello in prima serata su RaiUno di Lino Banfi, che durante lo speciale riassuntivo di Euro2020 esclama “mai visto un nazionalismo così”.
Sfuggendogli, forse, che il “nazionalismo”, non è proprio un bel concetto…
Lui, almeno, ha dalla sua la senilità, ma gli altri, che scuse hanno?
Consigliato per approfondire il tema Crisi in Grecia: Reportage d’Atene: la Grecia e la “crisi”, viste da vicino… – IL GIORNALE DEL RICCIO


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Un pensiero riguardo “Euro2020: l’imbarazzante propaganda pro-Draghi.”