Pubblicato il 18 Luglio 2015
Dopo l’intervista al premier Alexis Tsipras, in cui spiegava le motivazioni dell’accordo e gli sviluppi delle ultime ore, mi trovo sempre in linea con il pensiero da me espresso nel precedente articolo (che trovate qui, CLICCA).
Il gioco di Tsipras è quello del prender tempo…
Purtroppo, come già spiegato, il negoziato è stato un tentativo continuo di piegare il governo di Syriza alle regole neoliberiste che impongono continua austerità per contrastare un debito che in realtà è creato in maniera fraudolenta dalle nazioni più grandi, come la Germania, per mantenere in situazione di “succursali” le nazioni periferiche e più piccole, stravolgendo totalmente il concetto di Europa unita che avanza uniformemente, ma all’effettivo di un unione in cui ogni nazione guarda al suo interesse, con le più grandi che fagocitano le più piccole con lo strumento del debito perpetuo.
L’ostracismo sfrenato imposto all’esecutivo Tsipras è ideologico soprattutto, non può passare assolutamente una visione non liberista, non austera, soprattutto se sociale e di sinistra, con il rischio di una reazione a catena con i prossimi Podemos e Sinn Fein.
Syriza, andava abbattuta….
Tsipras ha mantenuto una condotta che nessun altro ha saputo mantenere, respingendo per 6 mesi proposte umilianti, ma in quei mesi, pian piano, la Troika strangolava sempre di più la nazione con il blocco della normale liquidità, che ricordo, deve essere garantita dalla Banca Centrale.
Dall’intervista all’ex ministro dell’economia Yanis Varoufakis (che trovate qui, CLICCA), apprendiamo qual’erano le risposte ad ogni proposta sensata che metteva sul tavolo la Grecia, un continuo “NO”, “NO”, “NO”, con elusione delle tematiche che venivano sempre reintrodotte nei discorsi su IVA, pensioni, stipendi… richieste criminali, calcolando la crisi non economica, ma umanitaria greca. Ma anche della sudditanza dell’eurogruppo, che economicamente non esiste, dato che a ogni parola del ministro tedesco Schauble, tutti ne seguivano silenziosamente la linea.
L’ultima trattativa è stata logorante, 17 ore in cui 18 nazioni erano unite contro una sola, tra l’altro resa allo stremo con il blocco economico imposto; si parla di una “lanciata” di giacca da parte di Tsipras che urla “prendetevi pure questa”.
Le soluzioni “positive” sarebbero due:
– la prima, come da programma di Syriza, creare una breccia all’austerità imposta dalla Troika grazie alle alleanze con altre nazioni dell’unione per rimettere in primo piano non l’economia neoliberista e i bilanci, ma un’Europa dei popoli con il ripristino dello stato sociale.
– la seconda, un’uscita dall’euro ma fatta con criterio, coperta da un’organo che ne può garantire un tale evento e la relativa speculazione.
Queste due soluzioni, attualmente, sono inapplicabili.
La prima, perchè tutte le nazioni Europee erano formalmente contro la Grecia, sia per non mettersi in cattiva luce con la Germania e la BCE, sia per non dimostrare la propria incapacità, dato che se la Grecia è riuscita, perchè i governi delle altre nazioni no? Quindi per la prima soluzione servirebbe l’appoggio spagnolo di Podemos e quello irlandese di Sinn Fein, ma attualmente le elezioni sono ancora lontane, e quindi, serve tempo…
La seconda, per uscire e creare una nuova moneta, la questione non è semplice come Grillo o Salvini in maniera subdola ci dicono, dato che la speculazione nell’immediato sarebbe devastante, portando enormi somme a chi è già ricco, e il nulla a chi è povero, e rimarrebbe comunque il problema di parte del debito, che non verrebbe estinto, ma andrebbe pagato con la nuova Dracma, ma poi cambiato in Euro dato che il debito è in tale valuta, quindi lo si pagherebbe 4 volte tanto se non di più…
Per fare ciò serve una copertura forte che attualmente solo il Brics (associazione bancaria ed economica di Russia, Cina, Brasile, India e Sud Africa) può garantire. Nonostante varie aperture, ora questo supporto dal Brics non può arrivare, data la situazione diplomatica molto delicata che la Russia sta vivendo nei confronti del blocco occidentale; un aiuto del genere alla Grecia, con sua conseguente entrata in orbita russa, sarebbe un affronto che aumenterebbe ancor di più la tensione. Non sono a caso le parole di aiuto da parte del Fondo Monetario Internazionale (che ricordo, è totalmente gestito dagli Stati Uniti) a proposito di un “necessario” taglio del debito greco; queste parole arrivano perchè si deve fare di tutto per mantenere la Grecia nella NATO, cosa impossibile all’interno del BRICS.
Quindi, anche per la seconda soluzione, serve tempo…
In ogni caso, a Tsipras serviva il tempo necessario per approntare una soluzione consona per la Grecia, quindi attendere alleati all’interno dell’Unione o esterni, ma nel frattempo, la nazione era strangolata dalle armi che la BCE e la commissione europea dispone, cioè il blocco della liquidità. E’ difficile trattare quando si ha sulle spalle la responsabilità di milioni di persone, e in base alle tue scelte, domani potranno mangiare, curarsi… oppure no… e questo stava accadendo; per sei mesi hanno resistito, ora, non più.
Anche l’accordo firmato, comunque, può essere sempre ridiscusso, ora aspettiamo gli sviluppi futuri e come Syriza giocherà la prossima mossa, se riuscirà a creare la strada per delle alleanze più forti in Europa e rompere questa gabbia (e questo ci auguriamo), oppure al di fuori, con un’uscita dall’eurozona fatta in maniera sensata e coperta.
In questo periodo, serve tutto il nostro supporto e solidarietà alla Grecia, a Syriza e a Tsipras, che con estremo coraggio hanno saputo lottare contro qualcosa di immenso ed apparentemente invincibile; finora, i soli…
Sono felice che il popolo greco abbia compreso la mossa, Syriza viene data in crescita oltre il 42%.
Stiamo attenti ora a non spaccarci noi tutti, come sinistra europea, come sempre è accaduto, per i soliti settarismi; è quello che vogliono loro, i banchieri, i governi di destra, i neoliberisti, gli industriali, che sanno perfettamente che la soluzione al loro sistema, è solo ed esclusivamente il nostro… Non facciamo il loro gioco.
Rimaniamo uniti e… guadagnamo tempo…
Marcello Colasanti
Un pensiero riguardo “Accordo Grecia-UE: la tattica temporeggiatrice di Tsipras”