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Ricordi di lotta al terrorismo nello Xinjiang – Documentario CGTN

xinjiang

Tra le tematiche più utilizzate dall’occidente in funzione anticinese, c’è la questione dello Xinjiang.

Proprio oggi La Repubblica ha inserito un nuovo articolo inerente alle sanzioni che gli Stati Uniti vorrebbero applicare alla Cina, per violazione dei diritti umani nei confronti dei musulmani.

Come spesso accade nel mondo dell’informazione, si parla di questioni estremamente complesse in maniera semplicistica e banale, scrivendone senza la minima preparazione e conoscenza (leggendo gli articoli annessi, si evince facilmente).

Giudizi sommari e di parte, che di riflesso si ripetono nelle persone che recepiscono.

Lo Xinjiang è la più occidentale delle province cinesi, confinante con Mongolia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Pakistan e India.

Nelle zone più occidentali è concentrata la maggioranza dei musulmani cinesi, che vivono la loro fede in maniera totalmente libera (per chi ha visitato la città di Xi’An nello Shaanxi e la sua bellissima moschea, ricorderà il cartello all’esterno “restaurata con il fondo per la preservazione delle religioni del Partito Comunista”, che ha dell’incredibile se rapportato alla visione della Cina che ci viene imposta).

La Cina ha al suo interno decine di etnie, caratterizzate da usi e costumi propri, che professano differenti religioni. Da sempre lo sforzo delle autorità cinesi è il preservare l’armonia delle diverse etnie e religioni sotto l’unica madre patria.

Dagli anni ’90 in poi, nella zona sono nati gruppi estremisti islamici che eseguono attacchi terroristici contro la popolazione civile, islamica essa stessa, d’inaudita ferocia; oltre che con il classico uso di armi da fuoco ed esplosivi, con armi da taglio per la decapitazione e mutilazione.

Il supporto a tali gruppi terroristici arriva dall’estero, con armi e fondi economici (i talebani in Afghanistan negli anni ’70 e ’80 in funzione antisovietica, ricordano qualcosa?).

Nonostante la gravità dei fatti, non sono mai arrivate alla Cina parole di supporto da parte dell’occidente liberale, sebbene la “lotta al terrorismo” sia stato uno dei temi più abusati degli ultimi 30 anni da parte dei paesi NATO.

In questo documentario, si ripercorre un punto di vista differente da quello forzatamente anticinese dei nostri media, toccando le tematiche più ampie; l’organizzazione antiterrorismo, la sua applicazione, le vittime degli attacchi, i famigliari dei terroristi, le parole dell’Imam, gli psicologi che assistono la popolazione, l’educazione e le importanti guardie di confine.

Consigliato soprattutto dalla seconda parte in poi, utile per comprendere come il fenomeno, occasione d’ingerenza per l’occidente, sia alla base di una tragedia per tutta la popolazione civile.

Documentario originale di CGTN (LINK).

Video con traduzione in italiano di Radio Cina Internazionale.

AGGIORNAMENTO: l’incorporazione del video all’articolo è stata disattivata da Facebook. Per visualizzarlo, CLICCA QUI.

8 pensieri riguardo “Ricordi di lotta al terrorismo nello Xinjiang – Documentario CGTN

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