Articoli del 2016 · Politica · Ricordi · Sociologia

Ottantesimo compleanno di Silvio Berlusconi. Degli auguri speciali…

Silvio Berlusconi

Il Cavaliere compie 80 anni.
Pensando al rampante industriale anni ’70 e ’80, al politico “sceso in campo” per la seconda Repubblica degli anni ’90, a tutte le lodi che lo adornavano, pronunciate da una folta schiera di giornalisti, uomini di spettacolo, politici e politicanti; stona la “voluta” solitudine famigliare di cui si veste questo ottantesimo compleanno, con i tanti vecchi sostenitori sopratutto politici, quelli sempre pronti a difendere ogni legge assurda quanto ad personam, che ormai, gli mostrano le spalle, con commenti sulla sua figura non proprio lusinghieri. Parliamo dei vari Bondi, Verdini, Urbani, Casini, Fini…

I tempi cambiano, questo è, alla fine, uno dei rischi del costruire la propria forza sul mercenariato…

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Si… lo zoccolo duro si è fatto sentire, i personaggi Mediaset, del Milan, della TV commerciale che tutto devono a lui, li abbiamo visti…
Ma tutti quegli elettori? Quel 50% e più di persone che lo hanno votato e adorato?
Quella schiera di elettori, magari ex DC, che dopo aver contribuito a 50 anni di cancrena istituzionale, appoggiarono il Cavaliere per spazzare via la prima Repubblica di “tangentisti e corrotti”, dando tutto in mano ad un industriale (tangentista…), che nella stessa ed eguale misura, sostenendo per 20 anni e più quel grido calcistico “Forza Italia”, hanno contribuito ad altra cancrena, segnata da un utilizzo privato della legislatura e del potere governativo. Ma oggi, ormai questi suoi ex elettori, molti votano partiti “anti-casta”, sempre contro “ladri e i corrotti”, dando la colpa agli altri di tutti i mali, dimenticando chi erano, chi votavano, e il sostegno donato “all’Unto dal signore”

SILVIO BERLUSCONI E GIULIO ANDREOTTI

Ma questa stupenda umanità, l’ha creata proprio “colui che è candido come Biancaneve”
Il disegno fu tracciato da lontano, non si esaurisce in questi venti anni di politica, ma in più di trenta d’involuzione culturale e politica, perchè questo è accaduto in Italia. Tramite un potere mediatico che passava attraverso tutti i canali disponibili, principalmente e prepotentemente sulla televisione, quella che aveva già avviato l’omologazione imposta dalla dittatura consumistica e che con la TV commerciale del Biscione ha trasportato quel modello americano, sia culturale che di vita, invadendo il costume, la cultura, gli usi, le frasi, i pensieri, i divertimenti.
giovani, dal fermento e contestazione, passarono all’idiozia del “paninaro” per i ceti bassi; dello “yuppie” per i borghesucci in carriera…

Questo disegno pluritrentennale, che dir si voglia, fu voluto, non è casuale…

Ma nel modificare l’italiano, e in questo ha avuto un indubbio successo, ancor più dell’ammirato Mussolini; Berlusconi non ha modificato il difetto tipico dello stesso, quel medesimo difetto che ha sfruttato per avvicinarlo, per strappare consensi, per creare l’italiano nuovo ma così profondamente reazionario e vecchio; non ha modificato e scalfito la propensione al DIMENTICARE, la propensione al NON COMPRENDERE, la propensione al salire sempre sul carro del vincitore.
E attenzione… volutamente…

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Perchè, come è vero che ora molti sostenitori  tendono a dimenticare la propria vicinanza al vecchio Silvio; proprio grazie a questa dimenticanza italica, le responsabilità (anche proprie) e relativi protagonisti di tante nefandezze, sono stati dimenticati…

Pochi comprenderanno (o meglio ricorderanno) che molti dei problemi che oggi abbiamo son stati creati da questo splendido ottantenne; pochi capiscono che l’assetto attuale, dove un Matteo Renzi (democristiano) sta proseguendo le stesse politiche liberiste intraprese ma non completate dal festeggiato, divenendone il naturale proseguimento politico e che lo stesso sia stato proprio creato mediaticamente e voluto dal Cavaliere, come l’altra sua creazione, sempre mediatica, del nuovo leader de facto della destra italiana, il leghista Matteo Salvini.
Lui, politicamente è fuori, ma in realtà, con le sue creazioni, con la sua influenza sull’informazione e sulla finanza, sarà sempre dentro… Il Gattopardo insegna…

Ed ecco che il ricordo del Cavaliere, da sempre tragico e grottesco insieme, si veste del solo grottesco, quasi NOSTALGICO
La cosa più grave è avvenuta… E il buon caro vecchio Silvio lo sapeva bene…

Perciò… A questo personaggio, che vuoi o non vuoi, tanto posto si è ritagliato nella vita degli italiani divenendo una presenza indissolubile nei ricordi di tutti; gli auguri, anche da nemico… Vengono quasi spontanei…

Ma il ricordo di tante e tante cose, si contrappongono a questo augurio…

Come può non contrapporsi un processo SME,
una rogatoria internazionale che non potrà essere richiesta,
un falso in bilancio che non verrà perseguito,
una tangente All Iberian,
un legittimo sospetto che aiuta il ladro ancor prima che l’onesto,
un Lodo che sia Schifani o Alfano,
una legge Cirielli che istiga continuamente a delinquere,
l’ennesimo condono in un’area protetta,hqdefault
una mazzetta nelle tasche di una Fiamma Gialla,
i terremotati “in campeggio”,
Marcello Dell’Utri,
la Banca Rasini,
i partigiani in vacanza,
Mussolini che “ha fatto cose buone”,
i bambini cinesi bolliti,
le corna,
le barzellette,
il bunga bunga,
la Minetti,
la Carfagna,
la Gelmini,
la “culona inchiavabile”,
Schulz “Kapò”….

No… gli auguri… credo siano eccessivi…

E nel ricordo che mancherà, nella comprensione che non ci sarà; porteremo ancora con noi, chissà per quanto, le colpe del festeggiato e, ancor più pesantemente, le nostre… Perchè, senza quelle ovazioni, senza la credulità, senza questa maledetta memoria corta, senza la totale assenza di coscienza storica e politica,
questi fenomeni, non possono nascere…
Perciò, per la parte di colpe che non son tue, auguri Silvio… augurio contornato dalle parole di Giorgio Bocca:

“Quando cadde il muro di Berlino si pensò che avesse vinto la democrazia. Invece aveva vinto il mercato, che della democrazia non sopporta i controlli. Molti hanno votato Berlusconi senza amarlo, per voglia di cambiamento. (…)
Sull’ignoranza e sull’inquietudine gli uomini “che hanno una marcia in più”, e sanno fare gli affari, si sono arrampicati con destrezza e allegria per arrivare al potere e governare. Ma il loro progetto di governo è una misera cosa: (…) molte promesse che non si potranno mantenere, molto lavoro incerto e salari mediocri.
E allora perché la maggioranza dà il suo avallo a questo mediocre progetto? Perché ha creduto a promesse così ingannevoli? (…)
La risposta che danno gli uomini delle pubbliche relazioni è agghiacciante:
lo hanno votato perché diceva le cose che volevano sentirsi dire, le favole a lieto fine, che sono per loro il dolce della vita. Forse i nuovi significati stanno proprio nell’impotenza e nell’inquietudine di quanti hanno accettato come valori reali le favole dolci e i dolci imbonimenti.”

 

Colasanti Marcello

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Un omaggio da parte degli acquirenti cinesi del Milan.

 

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