
Come già sostenuto in articoli precedenti, il “vaso di pandora” di Mariupol è ormai aperto: ora che la città è in larga parte fuori il controllo dell’esercito ucraino e del Battaglione Azov, sono numerose le interviste, testimonianze e servizi di reporter indipendenti che confermano l’impiego di quartieri civili per il posizionamento delle postazioni di combattimento ucraine con utilizzo della popolazione come scudo, sulla non apertura dei corridoi umanitari, degli spari sui civili che tentavano l’uscita dai rifugi.
Purtroppo arrivano altre terribili conferme: i nazisti dei reparti della Guardia Nazionale ucraina (di cui il Battaglione Azov ne è un distaccamento autonomo) hanno continuato l’opera degli ultimi 8 anni contro il popolo del Donbass e gli oppositori all’interno di tutta l’Ucraina. Parliamo di torture efferate, stupri, uccisioni deliberate e vilipendio dei cadaveri.
Cose che conoscevamo perfettamente perché documentate da una pluralità di fonti (che oggi stiamo cancellando), fino ai due rapporti del 2016 di OSCE e Alto Commissariato ONU.
Se questi video fossero stati di parte opposta, li avremmo trovati su tutti i canali d’informazione con risonanza planetaria, ma finora abbiamo assistito al furto d’immagini strazianti presentate con i fronti ribaltati (come l’attacco ucraino a Donetsk, divenuto sui media italiani russo su Kiev), o notizie da prima pagina palesemente fake news, divulgate senza uno straccio di video, prova e fonte che non sia un semplice “l’esercito ucraino afferma” o peggio ancora “il Battaglione Azov dichiara”, riabilitato come autorevole.
Un esempio, i soldati russi che giocano a palla con le teste dei bambini, o le donne di Kiev stuprate e impiccate, in un post fantasioso e senza fonti di Cathy la Torre.
In questo articolo una selezione di video con testimonianze direttamente da Mariupol e dai cittadini evacuati grazie ai corridoi umanitari russi che confermano quello che per due settimane abbiamo sostenuto sulla situazione della città e sul Battaglione Azov.
Patrick Lancaster sta effettuando un lavoro egregio sul campo (dopo aver filmato in diretta il bombardamento ucraino sui civili di Donetsk), intervistando gli abitanti in uscita da Mariupol.
Insieme a lui, citiamo Vittorio Nicola Rangeloni, Giorgio Bianchi, Lu Yuguang (unico giornalista all’interno di Mariupol durante i combattimenti) e Anne Laure Bonnel (attualmente nella regione della DPR).
Leggi anche: Aggiornamenti da Mariupol: corridoi umanitari, teatro colpito, Battaglione Azov.
I SERVIZI VIDEO

Donna torturata nel seminterrato della scuola “Base militare” a Mariupol – di Patrick Lancaster
In questo video, il giornalista indipendente Patrick Lancaster entra nel seminterrato della scuola n.25 di Mariupol, utilizzata fino a pochi giorni fa come base dai nazionalisti della Guardia Nazionale ucraina e da reparti del Battaglione Azov.
Oltre a confermare che obiettivi civili sono stati utilizzati come base dai reparti ucraini, possiamo vedere gli ambienti pieni di munizioni, armi e divise con i gli emblemi della Guardia Nazionale abbandonate per confondersi ai civili e tentare la fuga attraverso i corridoi umanitari.
Ma la peggiore scoperta è il ritrovamento del cadavere di una ragazza, nuda dalla maglia in giù, con evidenti segni di tortura e svastica incisa sull’addome, con il reporter visibilmente scioccato e turbato, commentando “incredibile, è una carneficina, una base in una scuola…”.
Lo stupro sistematico e la tortura hanno segnato gli 8 anni di permanenza delle milizie naziste in quelle terre, fatti che conoscevamo perfettamente e ampiamente documentati, da parte nostra e da organismi internazionali.
Se si sdoganano e si inseriscono soggetti nazisti nelle sfere di comando e potere, questi si comporteranno, semplicemente, da nazisti.
Attualmente il sostegno al governo ucraino, sia morale che militare, sta alimentando e dando supporto a questo. Nel video vediamo uniformi britanniche a terra insieme a quelle ucraine; insieme a statunitensi e canadesi, gli inglesi sono i principali addestratori delle milizie paramilitari neo-naziste.
Che ci sia coscienza da parte nostra di chi stiamo santificando come esempio di democrazia.
**VIDEO CON CONTENUTI SENSIBILI**
Per vedere il video con sottotitoli è necessario cliccare e passare direttamente su YouTube, dato che i contenuti sensibili non permettono l’incorporazione.
A seguire, il video su Facebook ma senza sottotitoli.
I rifugiati denunciano i crimini di guerra di Mariupol nella guerra russo-ucraina – di Patrick Lancaster
In questo video possiamo ascoltare le interviste agli abitanti di Mariupol portati in salvo dall’esercito russo presso i campi per rifugiati temporanei allestiti nella Repubblica Popolare di Donetsk.
Gli sfollati confermano l’utilizzo della popolazione civile come scudo umano da parte del Battaglione Azov accampandosi negli edifici civili; il totale abbandono da parte delle autorità ucraine che non hanno concesso i corridoi umanitari; nessuno di loro è stato prelevato con la forza per andare verso i territori controllati dai russi; aspettavano con ansia l’arrivo dei russi per uscire dagli affollati rifugi, ormai senza acqua, cibo, elettricità e medicinali.
Attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano.
31/03 – Guerra Russia / Ucraina: i soldati raccolgono civili dopo bombardamento sulla linea del fronte di Mariupol – di Patrick Lancaster
Durante un attacco ucraino sui palazzi residenziali di Mariupol, un civile è rimasto colpito all’inguine e allo stomaco. In questo video la corsa in ambulanza (fornita dalla Repubblica Popolare di Donetsk) in cui la madre dell’uomo testimonia che l’Esercito ucraino e Batt. Azov non hanno aiutato la popolazione civili, sparandogli contro nel caso di richieste di aiuto e che le case vengono bruciate con del carburante, nonostante siano ancora abitate. La donna ha visto nel suo cortile 3 soldati togliersi le uniformi indossando poi vestiti civili per fuggire; nei giorni precedenti diversi membri del neonazista Battaglione Azov hanno tentato di superare i controlli all’uscita della città.
La Guardia Nazionale ucraina ha sparso nella città mine navali utilizzandole in maniera impropria, il capo del servizio medico mostra una mina con serie e registrazione dell’esercito ucraino.
Attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano.
31/03 Mariupol, le voci che l’occidente non vuole ascoltare – di Vittorio Nicola Rangeloni
Testimonianze da Mariupol di massacri del Battaglione Azov sulla popolazione civile che ha aperto il fuoco addirittura contro chi cercava acqua nei pozzi. Stesso discorso per il comportamento dell’Esercito Ucraino.
I cittadini di Mariupol nelle zone liberate dalla DPR danno i numeri di telefono ai giornalisti per far sapere ai parenti che sono ancora vivi e in salute.
31/03 Chiedere ai residenti di Mariupol degli attacchi russi alle aree civili – di Patrick Lancaster
Patrick Lancaster chiede ai residenti di una parte di Mariupol passata sotto il controllo della DPR il 26 Marzo se gli attacchi sui civili fossero russi, la risposta negativa è unanime, confermando l’utilizzo delle scuole e asili nido da parte dell’Esercito ucraino.
Attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano.
Un estratto con sottotitoli in italiano in sovraimpressione.
07/04 Mariupol – gli abitanti e il loro incontro con gli uomini di Kadyrov di Vittorio Nicola Rangeloni
Interviste e conferme da Mariupol sugli incendi volontari dei palazzi civili, gli uomini di Kadyrov e l’ormai unanime giudizio sul Battaglione Azov ed esercito ucraino.
05/04 Un racconto di due giorni da Mariupol – di Giorgio Bianchi
Routine quotidiana e testimonianza della distruzione deliberata della città da parte delle forze ucraine.
31/03 – I giornalisti evacuano gli anziani da Mariupol di Patrick Lancaster
Mentre si cercano due anziani da evacuare verso Donetsk, le testimonianze dei bombardamenti ucraini e del Battaglione Azov contro i civili sono confermate da tutti gli intervistati.
Molte persone ancora malinformate sui corridoi umanitari russi e della DPR, rimanendo pericolosamente ancora a Mariupol.
Attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano.
05/04 – Entrambi i fronti di Mariupol sotto tiro di Patrick Lancaster
Nuovo video dal fronte adiacente all’Azovstal di Mariupol, dove il Batt. Azov continua a colpire solo obiettivi civili. Interviste ai cittadini ancora nei quartieri adiacenti e agli assistenti del Consiglio Popolare di Donetsk che in maniera autonoma stanno consegnando viveri a chi è rimasto a Mariupol.
Scudi umani a Mariupol (Report speciale) – Guerra Russia / Ucraina di Patrick Lancaster

La zona di Mariupol in video è quella a ridosso dei combattimenti, ancora contesa tra Esercito Ucraino e DPR. Una donna in pensione, ex tramviere, testimonia che gli spari sui palazzi civili sono da parte ucraina, confermando la presenza del Battaglione Azov, imputando la colpa della distruzione di Mariupola a Zelensky.
Una seconda donna, che abita in un complesso nella zona di combattimento, segnala la mancanza grave di acqua, provviste e cibo. A conferma della mancanza d’informazione governativa ai cittadini ucraini e relativa disinformazione, l’intervistata non è a conoscenza dell’apertura dei corridoi umanitari da parte russa accessibile anche agli uomini (gli ucraini trattengono i maschi per coscrizione), come suggeritole in video da una persona.
Attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano.
AGGIORNAMENTO DEL 27/03 – di Vittorio Nicola Rangeloni
Donbass – Mariupol. Ecco ancora una volta la risposta alla domanda: “perché vengono colpite le case dei civili?”
AGGIORNAMENTO DEL 26/03 – di Vittorio Nicola Rangeloni
Lungo la strada che porta a Mariupol, le colonne di auto coi profughi in uscita si incrociano con le colonne militari russe dirette verso il centro città. La maggior parte delle strade sono controllate dai militari russi, anche se non mancano i bombardamenti in risposta da parte ucraina.
Molti civili rimangono, alcuni sono addirittura tornati, dopo aver abbandonato la propria città per pochi giorni.
In città sono arrivati gli aiuti umanitari, si lavora per ripristinare luce e linea telefonica.
AGGIORNAMENTO DEL 22/03 di Vittorio Nicola Rangeloni
Interviste a Sartana, piccola città alla periferia di Mariupol, tornata parzialmente alla normalità dopo la cacciata delle milizie nazionaliste. La regione è a maggioranza culturale russa, la prima lingua comunemente parlata è il russo e la seconda il greco, per l’alto numero dei discendenti emigrati.
Interessante il commento dell’insegnante della scuola, in cui spiega che dal 2015 in poi è stato imposto l’utilizzo della lingua ucraina, creando non pochi problemi agli studenti e alla popolazione in generale. Per l’utilizzo di una parola in russo la multa era di 2500 grivnie, su uno stipendio di 10.000.
Sul Teatro di Mariupol – 04/04
Sorvolando sul giudizio personale della signora su Putin (che comunque è il sentimento maggioritario nei territori del Donbass e in larga parte della Novorossija, il territorio geografico a sud dell’Ucraina); video nei pressi del Teatro drammatico di Mariupol del giornalista americano Lancaster, con domande proprio sul presunto bombardamento.
In altri video, la popolazione conferma in maniera unanime la versione qui proposta.
AGGIORNAMENTO DEL 21/03 di Vittorio Nicola Rangeloni
Importanti immagini e testimonianze direttamente da Mariupol, cittadinanza che finalmente può lasciare la città, finora costretta dalle milizie nazionaliste a rimanere negli scantinati.
Fin dall’inizio del conflitto la situazione di Mariupol è stata tra le più drammatiche. I neonazisti del Battaglione Azov, formato proprio in questa città nel 2014 in funzione anti-separatista, ne manteneva il controllo. Nonostante la formazione di corridoi umanitari, i nazionalisti non hanno permesso l’evacuazione dei civili per utilizzarli come scudi umani, sparando da postazioni residenziali; in alcuni video non pubblicabili, si testimoniano uccisioni sommarie sulla popolazione che tenta l’uscita dalla città.
I portavoce della Repubblica Popolare di Donetsk hanno più volte definito la condizione di “ostaggio” dell’intera cittadinanza. Tale notizia non è stata diffusa, oppure liquidata come propaganda russa dai media occidentali.
In un solo giorno sono state evacuate 43.000 persone.
Testimonianze sul Battaglione Azov da parte dei cittadini di Mariupol.
Il racconto di un uomo torturato nel 2014 nella famigerata “biblioteca” dell’aeroporto di Mariupol, trasformata in sala delle torture nel 2014 dal Battaglione Azov.
Prima del racconto, mostra i bombardamenti deliberati contro i palazzi civili che il Battaglione e l’Esercito ucraino hanno eseguito.
Testimonianze dei residenti su quanto accaduto a Rubezhnoe, città del Donbass governata da Kiev negli ultimi 8 anni, ora sotto controllo della DPR.
Le milizie nazionaliste e del Battaglione Azov tentano la fuga mischiandosi con i civili in uscita dalla città, ma sono traditi dai tatuaggi con svastiche, simboli runici e del Terzo Reich.
I soldati russi ai check point controllano i soli maschi adulti, il 18 Marzo ne sono stati smascherati 12.
Traduzione dialoghi:
Signore in felpa rossa: “Siamo perquisiti per le svastiche naziste ed altre oscenità”.
Giornalista: “Cosa ne pensa Lei, è una cosa giustificata”?
– “Il controllo? Affermativo! Abbiamo mezza città di conciati in questo modo, soprattutto i giovani, degli stupidi. Abbiamo parlato proprio ora nel cortile con un 19enne, che ha cominciato a fare una discussione sul patriottismo ecc. Io gli ho chiesto: “Ti ricordi come è iniziato tutto questo”? Lui: “No, avevo all’epoca solo 11 anni“, però lui è tutto ricoperto di “ragnetti” e crocette“.
Militare: “Controlliamo, lasciamo passare donne e bambini, controlliamo uomini e li lasciamo passare”. Le voci di sotto fondo: “Passate, passate, passate”.
Domanda: “Ci sono tante persone che passano da quando è iniziato l’afflusso“?
Militare: “Nel primo giorno, tre giorni fa, non c’era tanta gente, ieri ce n’era di più, oggi potete vedere che la colonna è abbastanza lunga“.
AGGIORNAMENTO DEL 18/03 di Vittorio Nicola Rangeloni
Interviste ai cittadini di Sartana rimasti bloccati a Mariupol dopo il negato accesso ai corridoi umanitari da parte del Battaglione Azov. In seguito allo sblocco russo di alcune parti della città, sono tornati al paese di Sartana.
La riuscita operazione di sblocco della città da parte dell’esercito russo e della DPR ha permesso l’apertura di corridoi umanitari per l’uscita dei civili e l’inizio per l’evacuazione di massa della popolazione, finora bloccata dai nazionalisti.
Iniziano a circolare le testimonianze dei cittadini in uscita
TRADUZIONE:
-Da dove siete arrivati?
Da Mariupol.
-Come ci siete riusciti?
I militari russi ci hanno portato qui. Hanno aperto il sotterraneo del palazzo dove siamo stati e ci hanno lasciato uscire e portato qui. Grazie a loro.
-E l’esercito ucraino vi ha aiutato?
L’esercito ucraino ha sparato. Hanno sparato proprio nel nostro palazzo, non ne voglio parlare.
pensate, siamo stati chiusi nel sotterraneo del palazzo dal 26 febbraio.
-Siete contenti che siete arrivati qui?
Certo! Vi ringraziamo molto.
La bambina: qui c’è la doccia? mi prude la testa!
Donna: Eravamo 300 persone nel sotterraneo, parlo di un solo condominio.
-Perché non siete usciti prima?
perché non ce lo hanno permesso, non hanno aperto il corridoio umanitario, l’Ucraina non ci ha permesso di uscire dalla città, siamo stati bloccati. Hanno detto che non dobbiamo andare dove c’è l’esercito russo.
Uomo: sono venuti i militari ucraini e hanno detto che tutto è bloccato e che non c’è via d’uscita.
Volevano che continuassimo a fare da scudo a loro.
Auto in uscita dai corridoi umanitari di Mariupol, ormai sbloccata dai russi.
Soldati ucraini sparano alle ginocchia dei prigionieri russi
**VIDEO CON CONTENUTI SENSIBILI**
Non è di Mariupol, ma lo inseriamo in questo articolo per un conferma rilevante:
Fin dai primi giorni del conflitto, il Ministero della Difesa russo aveva comunicato che i soldati catturati dalle forze ucraine venivano sistematicamente torturati.
L’utilizzo della tortura da parte dei Battaglioni neonazisti è ampiamente documentato, anche da osservatori internazionali, fin dall’inizio del conflitto attuale che risale al 2014. A conferma del clima di violenza nei confronti dei prigionieri e della loro disumanizzazione, la scorsa settimana il capo dell’ospedale mobile volontario ucraino, Gennady Druzenko, ha dichiarato al canale televisivo Ucraina 24 di ordinare la castrazione forzata dei russi prigionieri di guerra.
In questo video possiamo constatare che i soldati russi catturati vengono immediatamente “gambizzati” con un colpo di fucile all’altezza delle ginocchia.
In un secondo video contiguo a questo, si mostrano altre vessazioni su militari tutti con le gambe/ginocchia sparate.
Se il video risulta non visibile sul sito, è possibile visionarlo sulla pagina Facebook e Instagram.

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