
Aggiornamenti da Mariupol.
– Come riferito più volte, a Mariupol si combatte una delle battaglie più dure del conflitto. La città è la base del neonazista Battaglione Azov (a breve articolo), nato proprio in quella zona nel 2014 dopo addestramento occidentale in funzione antiseparatista, come dimostrato da innumerevoli servizi e testimonianze interne.
– Attualmente, l’unico reporter all’interno della città è Lu Yuguang per la cinese Phoenix TV.
Si è cercato di screditarne l’attività sostenendo che “lavori per un’emittente statale” ma l’affermazione è scorretta, dato che Phoenix Tv è al 70% di proprietà privata, tra cui l’americana TGP Capital, fermo restando che l’accusa rientra nella classica visione occidentalistica. Inoltre, è stato utilizzato per dare voce all’infondata notizia del legame cinese nel conflitto russo.

Altre notizie è possibile reperirle solo dai cittadini in uscita dai corridoi, oppure dai comunicati ufficiali dell’esercito della DPR o del Battaglione Azov. La stampa occidentale ha riportato e dato come fondate le sole del Battaglione.
Ne parliamo qui: Mariupol, tra accerchiamento e Battaglione Azov. Denunciata l’esplosione di un palazzo con 200 civili.
-La popolazione civile è rimasta bloccata all’interno della città, le forze militari ucraine e del Battaglione non hanno permesso l’utilizzo dei corridoi umanitari. I portavoce della Repubblica Popolare di Donetsk hanno più volte definito la condizione di “ostaggio” dell’intera cittadinanza.
– I combattimenti proseguono quasi palazzo per palazzo, ormai la città è quasi completamente sbloccata. Le forze speciali russe e della DPR hanno eliminato le principali formazioni dei nazionalisti che si nascondevano nei quartieri residenziali lungo il perimetro della città.
CORRIDOI UMANITARI ED EVACUAZIONE
Interviste di Vittorio Rangeloni ai cittadini di Sartana rimasti bloccati a Mariupol dopo il negato accesso ai corridoi umanitari da parte del Battaglione Azov. In seguito allo sblocco russo di alcune parti della città, sono tornati al paese di Sartana.
– La riuscita operazione di sblocco d’importanti porzioni della città ha permesso dalle ore 15:00 di ieri di aprire corridoi umanitari per l’uscita dei civili, iniziando l’evacuazione di massa della popolazione.
Per l’evacuazione dei residenti di Mariupol sono state formate 4 colonne con un numero totale di 200 autobus. Tutti i residenti volontari saranno portati in centri di accoglienza temporanea.
Coloro che stanno cercando di lasciare la città vengono attentamente controllati dai dati del passaporto: ci sono stati molti casi in cui, sotto gli abiti di civili, i combattenti del Battaglione Azov hanno cercato di scappare, ma sono stati traditi dai tatuaggi con una svastica e altri simboli nazisti.
TRADUZIONE DEL VIDEO:
Da dove siete arrivati?
Da Mariupol.
Come ci siete riusciti?
I militari russi ci hanno portato qui. Hanno aperto il sotterraneo del palazzo dove siamo stati e ci hanno lasciato uscire e portato qui. Grazie a loro.
E l’esercito ucraino vi ha aiutato?
L’esercito ucraino ha sparato. Hanno sparato proprio nel nostro palazzo, non ne voglio parlare.
pensate, siamo stati chiusi nel sotterraneo del palazzo dal 26 febbraio.
Siete contenti che siete arrivati qui?
-Certo! Vi ringraziamo molto.
La bambina: qui c’è la doccia? mi prude la testa!
Donna: Eravamo 300 persone nel sotterraneo, parlo di un solo condominio.
Perché non siete usciti prima?
-perché non ce l’hanno permesso, non hanno aperto il corridoio umanitario,
l’Ucraina non ci ha permesso di uscire dalla città, siamo stati bloccati.
Hanno detto che non dobbiamo andare dove c’è l’esercito russo.
Uomo: sono venuti i militari ucraini e hanno detto che tutto è bloccato e che non c’è via d’uscita.
Volevano che continuassimo a fare da scudo a loro.
– Quasi tutti i cittadini evacuati da Mariupol si sono rifiutati di trasferirsi nei territori controllati da Kiev, mentre le autorità ucraine si sono appropriate del successo dell’operazione, ha affermato il ministero della Difesa russo.
– Sono stati inviati convogli con carico umanitario. Il primo convoglio è già arrivato e ha consegnato 450 tonnellate di medicinali, generi di prima necessità e cibo.

IL TEATRO DRAMMATICO DI MARIUPOL
– Già da diversi giorni la popolazione civile aveva segnalato via social che il Battaglione Azov aveva preso di mira il Teatro Drammatico di Mariupol. Leggiamo in un tweet di Elena Evdokimova che riferiva la totale inutilità di un eventuale bombardamento da parte dell’Esercito russo sul Teatro, quindi appariva un’aperta provocazione del Battaglione. La stampa occidentale ha dato credito alla versione ucraina.

Readovka news riferisce che secondo le informazioni del nazionalista Azov catturato, il quartier generale dei militanti ucraini si trova nel seminterrato del teatro e la sala è completamente gremita di civili sorvegliati da 12 militanti del reggimento Azov, in modo che non possano scappare.
-Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha confutato il presunto attacco aereo sull’edificio del Teatro Drammatico di Mariupol:
“Nel pomeriggio del 16 marzo, l’aviazione russa non ha svolto alcun compito relativo agli attacchi contro obiettivi a terra nella città di Mariupol. Secondo i dati affidabili disponibili, i militanti del battaglione nazionalista “Azov” hanno commesso una nuova sanguinosa provocazione facendo saltare in aria l’edificio del teatro da loro minato. In precedenza, dai profughi usciti da Mariupol, era noto che i nazisti del battaglione Azov potevano tenere in ostaggio i civili nell’edificio del teatro, utilizzando i piani superiori come punti di fuoco. Tenuto conto del potenziale pericolo per la vita dei civili e della provocazione già compiuta dai nazionalisti il 9 marzo con l’ospedale n. 3 di Mariupol, l’edificio del teatro nel centro della città non è mai stato considerato un bersaglio di distruzione.”
Finora 130 sopravvissuti sono stati salvati. Attualmente, come riportato da CGTN, non si contano vittime.
AGGIORNAMENTO:

La notizia dell’esplosione presso il Teatro Drammatico di Mariupol è stata riportata su tutti i principali media seguendo la dichiarazione delle forze ucraine e del comando del Battaglione Azov, che parlavano di attacco missilistico russo e strage di civili.
Leggiamo, come esempio, su il Riformista: “Sarebbero centinaia le vittime civili in seguito al bombardamento del “Mariupol Drama Theatre” da parte dell’aviazione russa. Cittadini che si trovavano nei sotterranei del teatro di arte drammatica, il più grande della città a sud dell’Ucraina, rasa al suolo dall’esercito di Putin in queste tre settimane di guerra. Teatro che veniva utilizzato come rifugio. Una tragedia immane, probabilmente la più drammatica dall’inizio del conflitto. Secondo le autorità locali sarebbero oltre un migliaio le vittime, soprattutto “donne e bambini”.
Passando da centinaia a migliaia di vittime nella stessa frase, senza nessuna prova a corredo.
Nel pomeriggio del 18 Marzo le autorità del consiglio municipale di Mariupol hanno ufficialmente smentito il “massacro”, riferendo che nessuno è morto all’interno del Teatro, ma risulterebbe una persona gravemente ferita (Link 1, Link 2).
AGGIORNAMENTO DEL 20/03 SULL’EVACUAZIONE DI MARIUPOL:
Un servizio di Vittorio Rangeloni con importanti immagini e testimonianze direttamente da Mariupol, dalla cittadinanza che finalmente può lasciare la città, finora costretta dalle milizie nazionaliste a rimanere negli scantinati.
Testimonianze sul Battaglione Azov da parte dei cittadini di Mariupol.
Le milizie nazionaliste e del Battaglione Azov tentano la fuga mischiandosi con i civili in uscita dalla città, ma sono traditi dai tatuaggi con svastiche, simboli runici e del Terzo Reich.
I soldati russi ai check point controllano i soli maschi adulti, il 18 Marzo ne sono stati smascherati 12.
Traduzione dialoghi:
Signore in felpa rossa: “Siamo perquisiti per le svastiche naziste ed altre oscenità”.
Giornalista: “Cosa ne pensa Lei, è una cosa giustificata”?
– “Il controllo? Affermativo! Abbiamo mezza città di conciati in questo modo, soprattutto i giovani, degli stupidi. Abbiamo parlato proprio ora nel cortile con un 19enne, che ha cominciato a fare una discussione sul patriottismo ecc. Io gli ho chiesto: “Ti ricordi come è iniziato tutto questo?” Lui: “No, avevo all’epoca solo 11 anni“, però lui è tutto ricoperto di “ragnetti” e crocette“.
Militare: “Controlliamo, lasciamo passare donne e bambini, controlliamo uomini e li lasciamo passare“.
Le voci di sotto fondo: “Passate, passate, passate“.
Domanda: “Ci sono tante persone che passano da quando è iniziato l’afflusso?”
Militare: “Nel primo giorno, tre giorni fa, non c’era tanta gente, ieri ce n’era di più, oggi potete vedere che la colonna è abbastanza lunga”.
Auto in uscita dai corridoi umanitari di Mariupol, ormai sbloccata dai russi.
AGGIORNAMENTO DEL 21/03:
Interviste a Sartana, piccola città alla periferia di Mariupol, tornata parzialmente alla normalità dopo la cacciata delle milizie nazionaliste. La regione è a maggioranza culturale russa, la prima lingua comunemente parlata è il russo e la seconda il greco, per l’alto numero dei discendenti emigrati.
Interessante il commento dell’insegnante della scuola, in cui spiega che dal 2015 in poi è stato imposto l’utilizzo della lingua ucraina, creando non pochi problemi agli studenti e alla popolazione in generale. Per l’utilizzo di una parola in russo la multa era di 2500 grivnie, su uno stipendio di 10.000.
AGGIORNAMENTO DEL 26/03:
**VIDEO CON CONTENUTI SENSIBILI**
Ora che la città è in larga parte fuori il controllo dell’esercito ucraino e del battaglione Azov, sono numerose le interviste e testimonianze dei civili che confermano, così come i video dei palazzi sventrati, l’utilizzo da parte delle forze ucraine di quartieri civili per il posizionamento delle postazioni di lancio dei mortai, con l’evidente utilizzo della popolazione come scudo.
Dal video:
Lungo la strada che porta a Mariupol, le colonne di auto coi profughi in uscita si incrociano con le colonne militari russe dirette verso il centro città. La maggior parte delle strade sono controllate dai militari russi, anche se non mancano i bombardamenti da parte ucraina.
Molti civili rimangono, alcuni sono addirittura tornati, dopo aver abbandonato la propria città per pochi giorni.
In città sono arrivati gli aiuti umanitari, si lavora per ripristinare luce e linea telefonica.
Foto in apertura: alcuni rifugiati provenienti da Mariupol, di Vittorio Nicola Rangeloni che si trova alle porte della città.

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2 pensieri riguardo “Aggiornamenti da Mariupol: corridoi umanitari, teatro colpito, Battaglione Azov.”