
Il Gran Premio di Russia previsto per il 25 Settembre 2022 a Sochi è stato cancellato come sanzione per l’attuale operazione militare russa.
Oggi si è svolto senza problemi o contestazioni il Gran Premio di Arabia Saudita, paese che sta bombardando la popolazione civile dello Yemen da 7 anni, insieme a una coalizione composta da Emirati Arabi, Barhain, Sudan, Kuwait, Egitto, Qatar, Francia, Gran Bretagna, Canada, mercenari Black Water e gli onnipresenti Stati Uniti (quando si tratta di bombardare o vendere armi), ufficialmente per contrastare le forze armate degli Huthi sostenuti da Iran ed Hezbollah.
Uno dei principali fornitori per l’Arabia Saudita è stata l’Italia, con in testa la Leonardo SpA; solo a titolo d’esempio, nel 2016 l’export di armi nell’area mediorentale ha fruttato 8,6 miliardi di euro al Bel Paese. Nel 2021 c’è stato il blocco delle forniture per la guerra in Yemen, in realtà aggirato vendendo le componentistiche alla Gran Bretagna, che continua indisturbata a fornire armi.
Attualmente in Yemen è in atto la catastrofe umanitaria più grande del pianeta (fonte ONU), con una stima ormai vicina ai 400.000 morti complessivi, causati da uccisioni dirette o collaterali (fame e malattie) e oltre 20 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria, il 70% della popolazione totale. Circa 2,3 milioni di bambini con età inferiore a cinque anni si trovano in stato di malnutrizione acuta.
Eppure, si è corsa una bellissima e avvincente gara di Formula 1; ovviamente, gli yemeniti non sono utili alla geopolitica occidentale. Troppo poco biondi e occhi poco azzurri.
La cancellazione del GP di Sochi, come per le squalifiche avvenute alla squadra olimpica, alla nazionale di calcio, alle squadre club, vergognosamente alla squadra paralimpica della Russia, dimostra che le nostre sanzioni si basano sul mai assente approccio “bullistico” occidentale e il peggior infuso di odio, razzismo e ipocrisia.
in foto: Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Muhammad bin Salman insieme a Jean Todt, inviato Speciale dell’ONU per la sicurezza stradale ed ex Presidente FIA.
LINK:
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