
Il 9 Maggio è il Giorno della Vittoria, che celebra la sconfitta del nazifascismo e la conclusione del capitolo più omicida della storia umana.
Spesso abbiamo scritto dell’ignoranza occidentale su tale tema, soprattutto sui reali ruoli delle forze militari in campo e su chi pagò il tributo di sangue maggiore.
Pochi sanno che la Germania nazista impiegò quasi l‘80% delle sue forze contro l’Unione Sovietica, 228 divisioni della Wehrmacht contro le sole 58 impiegate in occidente contro Francia, Inghilterra e Stati Uniti; s’ignora che il prezzo che pagò l’Unione Sovietica fu il più alto di tutte le nazioni coinvolte con 27 milioni di morti (subito dopo la Cina, con stime che attribuiscono 18-20 milioni di caduti).
Questo perché?
Oltre ad un insegnamento tendente al discredito dell’Unione Sovietica, attualizzato fin subito dal dopo guerra, divenuta ormai il principale rivale del blocco occidentale; dal suo crollo in poi si è attuata una vera e propria cancellazione della memoria storica.
Questa non passa solamente dalla rimozione fisica di luoghi e monumenti, ma anche dalle mancate celebrazioni, commemorazioni e ricordi.
In questo post, la Commissione Europea ci ricorda che dobbiamo “Salvare la data”, perché il “9 Maggio è il giorno dell’Europa!”
In un giorno così importante, in cui anche le istituzioni europee dovrebbero raccogliersi nella celebrazione della sconfitta nazifascista e nella commemorazione di milioni di morti, la giornata viene “cancellata” da un banale quanto inutile “Giorno dell’Europa“, nemmeno celebrato nel giorno della sua reale fondazione (25 Marzo 1957), ma giustificando il 9 Maggio con la “dichiarazione Schuman“, un discorso fatto dall’allora Ministro degli Esteri francese nel 1950, in cui auspicava il superamento della rivalità francese e tedesca sulla produzione dell’acciaio e del carbone.
Insomma, carbone a parte, l’intento è abbastanza chiaro, e s’inserisce perfettamente nel quadro delle politiche europee degli ultimi anni, sempre più pericolosamente cieche nell’affermazione di un neoliberismo sfrenato e la cancellazione di tutto ciò che basa, anche minimamente e lontanamente, su concetti collettivi e socialisti, senza dimenticare la ricercata e alimentata russofobia e sinofobia in chiave atlantista.
Nel portare avanti questo preoccupante quadro, ormai l’Unione Europea ha più volte appoggiato apertamente gli eredi dell’ideologia che il 9 Maggio aveva sconfitto: dal golpe in Ucraina, all’ultra destra nei paesi dell’est, alle votazioni a favore dei golpe in sud America, fino alla legge che equipara aggressore e aggredito, cioè nazismo e comunismo.
Parliamo di questo argomento anche qui:
Come possiamo parlare di Memoria se la distruggiamo? – La rimozione della statua del Maresciallo Konev. – IL GIORNALE DEL RICCIO
30 Aprile 1945, la caduta del nazifascismo e della memoria storica. – IL GIORNALE DEL RICCIO
Parlamento Europeo: Nazifascismo e Comunismo sullo stesso piano. La nuova “paura rossa” che guarda a oriente. – IL GIORNALE DEL RICCIO

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