
Il documentario “Ukraine on Fire” di Oliver Stone, caricato sul nostro canale e da noi sottotitolato in italiano, è stato arbitrariamente cancellato da YouTube.
Il lavoro del regista americano è lo strumento migliore per comprendere in maniera intellettualmente onesta come siamo arrivati all’attuale conflitto in Ucraina, territorio di scontro diretto tra Russia e NATO, seguendo tutte le tappe d’ingerenza che l’occidente ha esercitato sul paese in oggetto, come scritto nell’articolo in cui pubblicammo il documentario:
“Oliver Stone parte dalle origini dell’ingerenza della CIA in quella terra, iniziata immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con la copertura e sostegno dei collaborazionisti nazisti, primo fra tutti il criminale di guerra Stepan Bandera, oggi eroe nazionale ucraino.
Da questo prologo, il documentario parallelo a quello su Putin è una dettagliata cronistoria di eventi, che passando dai trattati di non-espansione NATO, la Rivoluzione Arancione del 2004, la progressiva nazificazione del paese, il golpe di Maidan e la caduta di Yanukovich, ci porta a conoscere gli attori di questo complesso quadro di geopolitica, con interviste esclusive ai protagonisti di quei giorni, dall’ex Presidente Yanukovich a Vladimir Putin.
Uno strumento utile per comprendere la lunga connessione di eventi e motivazioni che hanno reso possibile il conflitto che oggi monopolizza l’informazione, non riducibile al singolo episodio dell’attacco russo del 24 Febbraio 2022.”
In pochi giorni dalla pubblicazione, avvenuta l’8 Marzo di quest’anno, il video aveva raggiunto velocemente le 120.000 visualizzazioni. Attualmente, non ci sono rivendicazioni di copyright dato che sul documentario sono stati sospesi.
La motivazione ufficiale della cancellazione è per “contenuti violenti o espliciti“.
Una motivazione molto debole: siamo abituati alla visione di video con immagini ben peggiori, informative o meno. Inoltre, “Winter on Fire”, il documentario reso pubblico da Netflix sulla piattaforma YouTube, prodotto completamente unilaterale e smaccatamente filo-occidentale, contiene immagini della stessa tipologia e provenienza ma non subisce nessun tipo di blocco.

La finalità è palesemente censoria e segue la lunga fila di cancellazioni, blocchi e ban che siti internet, articoli, video e fotografie subiscono quando il loro contenuto è divergente rispetto alla narrazione dominante filo-NATO. Ricordiamo che i maggiori siti d’informazione russa sono completamente banditi, sui social le pagine di controinformazione vengono bannate quotidianamente: di pochi giorni fa la chiusura su Facebook del “Comitato per il Donbass antinazista“, che da 8 anni divulgava notizie censurate dai media mainstream sul conflitto in Donbass.
Il lavoro di sottotitolazione del documentario appena cancellato non è stato semplice, realizzato in tempi strettissimi per dare un inquadramento immediato ai fatti del 24 Febbraio.
Ringraziamo ancora per i tanti messaggi di apprezzamento per il lavoro svolto.
Rilanceremo con la pubblicazione su altra piattaforma, con l’aggiunta del secondo documentario prodotto da Oliver Stone, Revealing Ukraine, che continua le indagini sugli sviluppi del golpe filo-occidentale ucraino nei due anni successivi a Ukraine on Fire.
Qui per ritrovare (si spera presto) il documentario:

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