
Invincible di Michael Jackson compie 20 anni.
L’ultimo album in studio del Re del Pop in vita venne pubblicato il 26 Ottobre 2001 in anteprima per l’Europa, a cui seguirono 4 giorni dopo gli Stati Uniti.
La produzione subì un processo travagliato dati i continui sabotaggi da parte della Sony Music, etichetta a cui il cantante era legato con un contratto prossimo alla scadenza. Il comportamento ostruzionistico di Sony iniziò dopo il rifiuto di Michael Jackson di cedere la totalità del catalogo musicale ATV Music Publishing, di sua proprietà dal 1985, che lo rese il più grande proprietario di diritti musicali al mondo. Nel 1995 il cantante aveva ceduto metà del catalogo tramite fusione con quello (esiguo) della Sony Music, così creando il catalogo Sony/ATV, rendendo le due parti, Sony e Jackson, proprietarie al 50%.
L’intento del sabotaggio era la svalutazione del “brand musicale” Michael Jackson, ponendo il cantante nella posizione di “socio debole” di fronte alle pressioni della major.
Su strategia dell’allora capo di Sony Music Tommy Mottola, il disco non ricevette nessuna campagna promozionale e pubblicitaria, nessun tour mondiale di accompagnamento, la produzione effettiva di un solo video musicale (ci rifiutiamo di considerare tale Cry) e l’estrazione di soli 2 singoli (il primo, You Rock My World, non fu commercializzato negli USA). Una produzione miserevole paragonata alle precedenti del Re del Pop e tenendo conto delle potenzialità dell’album.

Mottola non risparmiò nemmeno la copertina dell’album: per la cover, Jackson si ispirò alla foto Golden Boy dello scozzese Albert Watson, scattata 11 anni prima. Proprio il famoso fotografo fu ingaggiato per realizzare l’immagine di copertina, riutilizzando la stessa tecnica di scatto e trucco per l’effetto dorato.
In maniera arbitraria la Sony stravolse e modificò l’immagine finale, rendendola prima in bianco e nero e poi argentata in fase di stampa. Questo il commento della truccatrice del set di Watson:
«La copertina di Invincible è stata ritoccata in qualcosa che non era neanche lontanamente vicina alla foto originale scattata da Albert Watson. Avevo dipinto il volto di Michael color oro e indossava una parrucca che era completamente dorata. Sono molto delusa per ciò che Sony ha fatto alla foto. La foto originale era incredibile.»

Nella scure del boicottaggio Sony cadde anche What More Can I Give (Todo Para Ti in versione spagnola), canzone e disco di beneficenza per la raccolta fondi in favore dei familiari delle vittime dell’11 Settembre. Il bellissimo brano, scritto da Michael Jackson dopo un incontro con il suo amico Nelson Mandela, si presentava come una possibile We are the world del nuovo millennio, a cui presero parte tra i molti: Anastacia, Beyoncé, Santana, Céline Dion, Justin Timberlake, Julio Iglesias, Mariah Carey, Shakira e l’italiana Laura Pausini. La giustificazione della casa discografica fu paradossale: la promozione del disco benefico non fu finanziata per non entrare in conflitto con quella dell’album Invincible, che come visto, non ebbe mai luogo.
Michael Jackson si vide costretto ad auto-produrre il singolo per il download digitale e le due versioni dei video (inglese e spagnolo), presentandolo al Bambi Awards di Berlino del 2002 (il corrispettivo del nostro Telegatto).

Cliccando l’immagine, link diretto al video musicale.
La critica musicale, seguendo l’andamento messo in atto da Sony Music, rilasciò un giudizio discordante e in gran parte negativo, inserendo negli articoli musicali la solita sequenza di fake news e pettegolezzi (smentiti) sul cantante anziché la valutazione dell’album. Sulla recensione del The Guardian, Alexis Petridis parlò di stranezze “dell’autodefinitosi” Re del Pop, della camera iperbarica, delle mascherine indossate da Jackson per proteggersi dal sole (dato che era affetto da vitiligine), della sua scimmia Bubbles, del processo Chandler del 1993, del matrimonio con Lisa Marie Presley come “trovata commerciale“; l’unica analisi sul disco fu «Proprio come il suo creatore, Invincible si è semplicemente spinto troppo oltre».
In realtà Invincible è un album dalla struttura complessa, che tra pop, rock e soul segna un ritorno prepotente al R’n’B in una veste inedita e rivisitata in chiave contemporanea, apportando un’innovazione al genere in concomitanza del nuovo secolo appena iniziato. Segnerà un punto di riferimento per gli artisti, soprattutto neri, della decade successiva, esempio più riconoscibile i Black Eyed Peas; non a caso Will.I.Am diverrà uno degli esponenti di spicco del Contemporary R&B, nonché amico e collaboratore di Jackson.
Quello che alla fine degli anni ’70 ha rappresentato Off the Wall per la storia della black music con l’introduzione di elementi elettronici, lo è Invincible negli anni 2000 con la fusione di elementi techno; il terzetto di apertura dell’album con Unbreakable, Heartbreaker e Invincible rappresentano i 3 immediati “schiaffi” sonori che rimangono, innovativi e potenti, nel volto dell’ascoltatore.
L’album conta collaboratori d’eccellenza come Rodney Jerkins, Teddy Riley, R. Kelly, Babyface, un duetto con Carlos Santana, rap postumi di Notorius B.I.G. e Rod Serling, tecnico del suono il sempre fidato Bruce Swedien, il migliore al mondo. Nell’unico videoclip prodotto, quello per il singolo d’apertura You Rock My World, troviamo in veste di attori Chris Tucker (presente anche come voce nel pezzo), Michael Madsen e alla sua ultima apparizione il leggendario Marlon Brando (grande amico di Jackson). Non a caso il disco detiene il record per l’album più costoso della storia, stimato tra i trenta e i quaranta milioni di dollari (dovuti anche ai tempi di produzione diluiti dai boicottaggi Sony).

Michael Jackson protesta insieme ai fan di fronte alla sede della Sony Music di Londra, Giugno 2002.
Nonostante le difficoltà, l’album Invincible entrò direttamente alla posizione numero 1 della classifica USA Billboard 200, stessa posizione raggiunta in 13 paesi del mondo tra cui il Regno Unito, l’Australia, la Francia, la Germania e la Svizzera; le vendite sono ad oggi (stima al ribasso e non aggiornata) superiori ai 13 milioni di dischi.
Tommy Mottola fu sollevato dall’incarico di Presidente della Sony Music (ma è ancora il maggior azionista di Columbia, altra etichetta nella galassia Sony).
Nel corso degli anni l’album è stato fortemente rivalutato.
Dean Van Nguyen scrisse: «Invincible è la patria di alcune delle gemme perdute di Michael Jackson. Una rarità per la cultura pop che vale la pena rivivere. Il guizzo creativo finale di un genio del pop».
Alla fine della prima decade del 21′ secolo, Billboard dichiarerà Invincible “Il miglior album del decennio 2000-2010”. Era il 2010, ormai si poteva dire senza problemi: Michael Jackson era morto da un anno.
La risposta di Michael Jackson alla domanda "Thriller ha oscurato i tuoi altri lavori?": «Assolutamente. È difficile perché sei in competizione contro te stesso. Invincible è altrettanto buono se non meglio di Thriller, nel mio vero, modesto parere. Ha più da offrire. La musica è ciò che vive e resta. Invincible è stato un grande successo. Quando Lo schiaccianoci è stato introdotto per la prima volta al mondo, fu criticato pesantemente. Ciò che è importante è come finisce la storia.»
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Link e citazioni:
- Michael Jackson – You Rock My World (Official Video)
- Billboard – Readers’ Top Albums of the Year, Decade
- Michael Jackson and Sony relationship
- Michael Jackson and his fans protesting against Sony
- Normality play – The Guardian
- Invincible, a thread
- Lo scontro tra Jackson e Sony affonda il cd per l’ 11 settembre

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