Pubblicato il 5 Aprile 2012
Mentre, con l’assenso della polizia e dell’allora governo di centro-destra, i black bloc distruggevano Genova; la polizia attuava la più grave azione antidemocratica dal dopoguerra, massacrando all’interno di una scuola ragazzi, donne e persone che, democraticamente e in modo pacifico, protestavano contro una globalizzazione feroce; mentre fuori Genova bruciava sotto le fiamme di chi, veramente, era li per distruggere ed essere violento.
Fa paura e rende sgomenti pensare che le forze dell’ordine, istituite per difendere i cittadini e garantire anche il loro diritto al dissenso pacifico, abbiano attuato su gente inerme (era notte, dormivano tutti) quell’atto efferato e fascista, proseguito da 3 giorni di torture (parliamo dell’Italia del 2001, non dell’Italia fascista degli anni venti o del Cile di Pinochet).
Sarebbe bello dire che questo è solo un ricordo, che la gente abbia capito e protesti contro tutto quello che fu e la polizia cambiata, ma tutto ciò si sta riverificando, in maniera esatta, in Val di Susa, dove un agricoltore non può dire:
“non distruggete la mia terra”.
E’ in uscita il film di Daniele Vicari, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”, fortemente osteggiato, cerca di mettere a conoscenza quello che avvenne prima nella scuola Diaz, poi nella caserma di Bolzaneto.
Sempre contro ogni forma di repressione, violenza, fascismo.
Marcello Colasanti
Aggiungo un interessante articolo di “Informare X Resistere” (CLICCA QUI)