Pubblicato il 17 Febbraio 2012
Il 17 Febbraio del 1600, in Campo de Fiori a Roma, veniva eseguita la condanna di messa al rogo ai danni di Giordano Bruno, emanata dal Sant’Uffizio.
Grande filosofo che abbracciò la visione eliocentrica, fu il primo a formulare la teoria dell’infinità dello spazio, questo un estratto delle sue parole:
“L’universo è uno, infinito, immobile… Non è in grado di comprensione alcuna, è senza fine e limiti, si estende all’infinito, e di conseguenza è immobile.”
Questo mette in discussione tutto quello in cui la chiesa crede, o meglio, l’interpretazione della Bibbia da parte del Cattolicesimo, come già accadde per la sfericità della terra.
Ma soprattutto, ciò in cui veramente credeva Giordano Bruno era il libero pensiero, la forza dell’uomo con cui può creare tutto ciò che vuole, l’importante è essere liberi di pensare: “Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia.”
Questo spaventava veramente la chiesa Cattolica, la consapevolezza nell’uomo.
Ricordo a tutti che in tempi moderni, nel 2000, durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo II, lo stesso papa espresse rammarico per “l’atto” di uccisione, cioè la messa al rogo, ma non riabilitò ne la figura ne il pensieri di Bruno, confermandone l’ereticità e l’incompatibilità con la chiesa.
Senza troppe polemiche, la chiesa, sotto sotto, nei pensieri non è cambiata molto…..
Un ringraziamento a questo grande uomo, filosofo e libero pensatore, vittima dell’oscurantismo religioso.
Doveroso un pensiero anche a tutte le vittime della Chiesa Cattolica e dell’intolleranza religiosa.
Marcello Colasanti
https://leggistudia.wordpress.com/2016/02/23/giordano-bruno/
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