Leggo una valanga di commenti basiti ed esterrefatti sul comportamento di Enrico Mentana, che oltre alla critica censoria sul discorso di Giuseppe Conte, ha utilizzato un mezzo solo ed esclusivamente informativo, come un TG, per creare dei suoi personali commenti e polemiche.
Come scritto giorni fa per i fatti di Ungheria e Slovenia; cadono le pere cotte?
Enrico Mentana utilizza DA SEMPRE il mezzo a lui affidato per fare non solo informazione (e su questo non esprimiamo giudizi) ma soprattutto commenti personali e polemiche.
Dai tempi del TG5 che i commenti del giornalista, spesso pungenti e fuori luogo, durano più della notizia stessa.
Spazio aumentato a dismisura con il TG LA7, dove ne gestisce l’informazione da caudillo, cadendo spesso nel ridicolo (le maratone durante le elezioni, con lui che biascica verso le 7:00 di mattina, è veramente necessario per l’informazione o un atto di superbia egocentrica?).
Non che Mentana non debba esprimere la sua, ci mancherebbe, ma è opportuno in una rubrica d’opinione, non nella forma di divulgazione diretta da telegiornale.
Quindi, di che vi stupite?
Stavolta è andato abbastanza oltre, calcolando in particolar modo le parti difese. Ha risposto al Premier Conte che “c’è stato un rapporto di forza mediatica non accettabile”.
A parte i 5 minuti ingiustificati di replica diretta (?!?!?) di Giorgia Meloni e Matteo Salvini su tutti i TG, anche pubblici; ricordo allo stimato giornalista Mentana che se proprio vogliamo parlare di rapporto di forza mediatica, tale squilibrio c’è in Italia, soffocante e preoccupante, ma totalmente a favore della parte che lui ha difeso, che detiene ormai da 30 anni la totalità dell’informazione (dove anche lui ha ben speso parte della sua carriera).
E che tipo di “informazione”… totalmente basata sul sensazionale, sulla falsità, sull’offesa e sull’abbassare continuamente la qualità e l’etica.
Mentre Mentana diceva questo, dall’altra parte c’era un Feltri che commentava con Mario Giordano “Conte non capisce un cazzo”.
In diretta Tv… Rivolto al Presidente del Consiglio.