All’interno delle carceri, caserme e questure italiane, la tortura è una realtà costante che perdura ancora oggi, nonostante si faccia finta che questo non sia vero, minimizzando il problema, commettendolo di nascosto, coprendo gli esecutori, depistando le indagini (quelle poche volte che ci sono), utilizzando a livello mediatico parole differenti da “tortura”.Purtroppo, nei casi in cui viene accertata un’effettiva tortura, l’ordinamento italiano non riconosce tale “reato” medievale, come nel caso del 2009 di Andrea Cirino, dove per giorni una squadra di poliziotti l’hanno tenuto in pieno inverno nudo in una cella ghiacciata, senza finestre, senza letto, senza coperte, senza gabinetto, senza cibo per giorni interi e con l’acqua giusta per non farlo morire di sete, colpito da raffiche di calci sferrati al volto di notte per non farlo addormentare, la famosa tecnica della “privazione del sonno” e continuamente insultato e massacrato di botte. Per la “Corte Europea dei diritti…
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