Dal post Facebook:
Gli epitaffi da social andrebbero sempre evitati (in un periodo con meno impegni, avrei volentieri dedicato un degno articolo), ma due righe in questo caso vanno aggiunte.
Per molti quel nome giapponese non dirà molto, se non ricordare quel tema musicale strabusato in ogni contesto nipponico (e quasi sempre fuori contesto), ed è un peccato.
Quel nome, ha segnato una delle pagine più importanti della sperimentazione musicale elettronica, insieme a una delle produzioni qualitativamente più alte nell’ambito cinematografico.
“Buon Natale Mr. Lawrence“, da noi diventato “Furyo“, è tra i film che cito maggiormente nei contesti di cineforum, non “solo” per la colonna sonora (mal utilizzata da tutti), ma per una serie di grandi e piccoli dettagli che rendono il lavoro del regista Oshima una perla cinematografica, troppo poco considerata.
Solo la scena finale, tra Bowie e proprio Sakamoto, che qui ricordiamo, vale più di una carriera intera.
Ogni volta che ora accenderemo un Dreamcast, ringrazieremo una volta in più (eh… Sì, pure questa è sua).
Stavolta non è buon Natale, ma un “Buon viaggio, Mr. Sakamoto”.

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