
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato ieri: “Pechino osserva con attenzione cosa sta accadendo oggi in Ucraina e questo potrà influenzare le sue decisioni future. La Cina non è un nostro avversario ma bullizza i suoi vicini e minaccia Taiwan, dunque dobbiamo capire e gestire questa sfida”.
A inizio mese aveva aggiunto: “la crescente cooperazione tra Russia e Cina minaccia l’ordine mondiale. Russia e Cina sono unite dal fatto che vogliono un ordine mondiale diverso. Il fatto è che non condividono i nostri valori e stanno cercando di difendere interessi che violano la nostra fede nella libertà e nella democrazia. In questo mondo pericoloso, i Paesi dell’Alleanza Atlantica devono restare uniti”.

Analizzando gli ultimi decenni geopolitici, il paese che bullizza i suoi vicini (secondo Stoltenberg):
– da oltre un decennio denuncia in maniera formale e continua l’invasione nelle proprie acque territoriali da parte di forze militari straniere, tutte legate al Patto Atlantico;
– menziona continuamente lo scopo finale di un mondo multipolare e dal futuro condiviso, evitando imperialismi e l’unipolarità occidentale, sistema che ha mostrato il suo fallimento e portato alla miseria i 3/4 dei paesi del pianeta;
– utilizza metodi di “soft power” nel mondo, trattando gli altri paesi come partner commerciali paritetici nello spirito del “win-win”;
– negli ultimi 40 anni non ha mai invaso ed imposto governi fantoccio o modelli economici a nessun altro paese;
– non possiede nessuna base militare esclusiva e stabile al di fuori del suo territorio (a parte Gibuti, dove per motivi di sicurezza commerciale hanno una base militare anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Giappone, Germania, Spagna, Arabia Saudita e in arrivo l’India).
Mentre il Paese dei valori di Stoltenberg, con la sua Alleanza:
– negli ultimi 30 anni ha ciclicamente fatto guerra contro i paesi non allineati, causando disastri umani tuttora difficilmente calcolabili, passando dal medio-oriente, all’Asia, l’Africa e il Sud America;
– destabilizza paesi esteri alimentando separatismi e finanziando il dissenso interno, addestrando apparati paramilitari, dando supporto militare diretto, finanziando colpi di stato con miliardi di dollari: solo ultimi 10 anni in Ucraina, Perù, Brasile, Colombia, Bolivia, Hong Kong, ecc;
– quasi quotidianamente invade le acque territoriali del Mar Cinese Meridionale;
– riconosce ufficialmente l’isola di Taiwan come “territorio integrante della Repubblica Popolare Cinese“, così come l’ONU, ma ha creato le condizioni di anomalia storica e geopolitica della regione, arrivando all’atto provocatorio dell’invio ufficiale della Portavoce della Camera USA Nancy Pelosi, riconoscendo de facto il governo separatista dell’isola, lautamente finanziato;
– possiede oltre 400 basi militari sparse per il mondo (il numero reale è impossibile da calcola, tra le controllate direttamente, quelle NATO e le segrete) con 200.000 soldati d’istanza fuori dal territorio statunitense;
– il 27 Aprile 2021 è stato approvato il Strategic Competition Act, in cui si legge di un finanziamento di 300 milioni di dollari l’anno, per il periodo 2022-2026, per una mastodontica operazione di propaganda anticinese, giustificata “per contrastare l’influenza maligna del Partito Comunista Cinese a livello globale”. Fondi diretti ai media occidentali, istituti di ricerca politica, “testimonial” anticinesi. Attualmente la macchina propagandistica ha superato il mezzo miliardo di dollari l’anno;
– il precedente Capo del Dipartimento di Stato Mike Pompeo ha candidamente ammesso nella sua ultima autobiografia, uscita pochi giorni fa, il tentato colpo di stato e la volontà, sfumata all’ultimo, d’invasione militare ai danni del Venezuela di Maduro.

Riassumendo, secondo Stoltenberg il primo bullizza e il secondo detiene i “valori“.
Il paradosso comunicativo e mediatico è tra i più evidenti della Storia recente, mascherato sotto un immenso film degli Avengers che stiamo vivendo in diretta TV, portandoci inesorabili sotto il minuto dell’orologio dell’Apocalisse, dritti verso la mezzanotte.
ARTICOLI UTILI:
- China’s countermeasures against Pelosi’s Taiwan visit won’t be one-off: Global Times editorial
- Stoltenberg, ‘guerra oggi in Europa, domani forse in Asia’
- TAIWAN, QUASI CI SIAMO – Adriano Madaro
- Staltenberg “Minaccia di Russia e Cina ai nostri valori”
- “Xinjiang – Capire la complessità, costruire la pace.” Il rapporto italiano del CESEM, EURISPES e Istituto Diplomatico Internazionale.
- L’ascesa di Gibuti come hub militare strategico
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