
– Silvio Berlusconi. Appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per il processo Mediaset. Condanna a 4 anni, ridotto a 1 con indulto, convertito in servizi sociali presso la clinica Sacra Famiglia. Prescrizione, amnistie e depenalizzazioni per una moltitudine di altri reati.
– Lega Nord, truffa di 49 milioni sui rimborsi elettorali. Recuperati 2 milioni, il resto rateizzato a 100.000 euro bimestrali per 80 anni.
– Federico Aldrovandi, ragazzo di 18 anni, ucciso da 4 agenti. Scontati 6 mesi effettivi di carcere/domiciliari solamente da 3 poliziotti. In 3 tornati in servizio.
– Gilberto Caldarozzi, vice capo del Servizio Centrale Operativo durante le torture alla Scuola Diaz, creazione di false prove dopo le violenze del G8 del 2001. Condannato a 3 anni e 8 mesi. Pena mai scontata, solo interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per poi essere: promosso Capo Servizio centrale operativo, consulente Finmeccanica, infine vice-capo della Direzione Investigativa Antimafia.
– Giulio Andreotti, reato di partecipazione all’associazione per delinquere “Cosa Nostra”, reato accertato fino al 1980. Estinto per prescrizione.
– Cristiano Fioravanti, terrorista neofascista dei NAR, uccide nel 1977 Walter Rossi, ventenne romano. Condannato a nove mesi di carcere per reati concernenti la sola detenzione dell’arma da fuoco, attualmente vive libero sotto il programma statale per la protezione dei pentiti.
– Roberto Fiore, neofascista, condannato nel 1985 per banda armata e associazione sovversiva, indagato per la strage alla stazione di Bologna. Fugge a Londra dove riceve protezione e collabora con l’MI6, intelligence britannico. Torna in Italia nel 1999, anno in cui i suoi reati cadono in prescrizione e fonda il partito neofascista Forza Nuova.
– Mimmo Lucano, realizza un sistema d’integrazione dei migranti all’interno di un paese calabrese morente. Il modello viene studiato ed elogiato da una pluralità di paesi esteri. Condannato a 13 anni e due mesi, multa di 500.000 euro.
Questa non è giustizia, ma giustizia borghese.
Questa non è una sentenza, ma vendetta della classe dominante.
Foto: Manifestazione del 13 Maggio 2019 a La Sapienza di Roma in sostegno di Mimmo Lucano.

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