Articoli del 2016 · Città di Roma · Politica

Composizione della giunta Raggi: la conferma di molte perplessità.

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La composizione della giunta comunale romana sembra sempre più difficile.

Per una trasparenza politica e per rispetto verso il proprio elettorato, la squadra di assessori che una lista e relativo candidato Sindaco intende nominare viene resa nota PRIMA del voto, o comunque subito dopo, nell’intervallo tra la prima votazione e il ballottaggio. A un mese dal primo turno di elezioni, ancora non si ha una lista degli assessori che il Movimento 5 Stelle e la neosindaca Virginia Raggi hanno intenzione di nominare, avvicinandosi sempre più al termine ultimo di presentazione, il 7 Luglio.

Come se non bastasse, i nominativi che sono stati resi pubblici hanno creato non poche perplessità, sia esternamente che internamente al Movimento 5 Stelle.

Daniele-Frongia.jpgPer primo, il vicino Daniele Frongia come capo di gabinetto (che supporta il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni), ma con funzioni limitate per via della Legge Severino che limita più incarichi nella stessa persona, così da delegare i poteri di spesa e firma sugli atti dell’amministrazione con rilevanza esterna alla figura del vice-capo di gabinetto.

132358839--th-35260ef9-1bc6-4238-ae82-6b5890220f81Proprio per quest’ultima figura, la scelta di Virginia Raggi lancia le maggiori perplessità, dato che la persona da lei nominata  è stata Raffaele Marra; fedelissimo collaboratore di Gianni Alemanno fin dai tempi in cui era Ministro dell’Agricoltura; incarichi in Rai con Mauro Masi e nella Regione Lazio con Renata Polverini, stretto collaboratore di Franco Panzironi, l’ex amministratore delegato dell’AMA e uno degli uomini cardine del sistema “Mafia Capitale”, collaborando strettamente con lui nell’UNIRE (ente che gestisce il mondo delle corse dei cavalli), seguendolo successivamente al Comune di Roma divenendo Direttore delle Politiche abitative ai tempi di Alemanno Sindaco.

Una persona così compromessa nella vecchia politica e con i protagonisti di Mafia Capitale stona molto con il tanto ostentato “cambiamento” che il Movimento 5 Stelle ha sempre promesso, ma forse un dato è sfuggito ai maggiori quotidiani; in fondo, la nomina ad un prodotto politico di Alemanno e soprattutto di Panzironi, arriva da una persona, Virginia Raggi, che guarda caso ha avuto un passato legato proprio a Panzironi, essendo stata Presidente di una società di sua proprietà. (Per approfondire, CLICCA QUI)

Il nuovo, se non attentamente osservato, così nuovo non è.

La questione delle nomine degli assessori scopre anche lo scontro interno al Movimento, che non nasce solo dalle legittime lamentele che determinati nomi possono suscitare, ma che riguarda strettamente il piano politico e di potere interno al partito, come la corrente presieduta da Roberta Lombardi e Marcello De Vito spesso in netta contrapposizione, con una lunga lista, ambo i lati, di “NO” alle varie candidature, con risposte negative direttamente dagli stessi candidati assessori.

paola-taverna-2-770x520Palesata in questo frangente anche la questione fin da subito aperta dagli avversari (e spesso anche dagli stessi appartenenti) del Movimento, cioè l’autonomia decisionale e politica del Sindaco e della giunta, dato il controllo che il consiglio di amministrazione della Casaleggio Associati esercita su di loro (basti pensare al “contratto” fatto firmare con multa da 150.000 euro per chi fa azioni politiche non vagliate dal Consiglio), l’azione onnipresente del Direttorio e addirittura l’istituzione di un altro mini-direttorio apposito per Roma Capitale con a capo Paola Taverna e Roberta Lombardi, a cui bisogna sottostare; a motivazione di ciò, pensiamo che le nomine fatte dalla Sindaca Raggi, giuste o sbagliate che siano, sono state ritirate dopo una telefonata di Beppe Grillo e giustificate con roberta-lombardi-incazzataun non molto chiaro: “sarà spostato ad altro incarico”.

Dopo questo mese (senza contare tutta la parte precedente della campagna elettorale), che ha rivelato tutte le tensioni interne al gruppo politico grillino e confermato alcuni sospetti pre-elezioni (come la questione dell’autonomia politica), le rassicuranti parole della Sindaca Virginia Raggi, che affermano “Non c’è nessuna tensione nel Movimento”convincono poco.
E a quarantotto ore dal termine ultimo per la presentazione della giunta, di ufficiale abbiamo solo un La squadra è stata chiusa” (ricordando sempre che tali nomine andavano esposte ben prima).

Insomma, valutazioni sull’operato sono impossibili da fare e per le critiche è doveroso aspettare, ma in fondo come inizio, per singolarità e colpi di scena, non c’è proprio male.

 

 

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