Articoli del 2014 · Cina · Dal Mondo · Viaggi

Tutti gli “Xiexiè” di un viaggio lungo 6.000 Km.

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Pubblicato il 3 Settembre 2014

 

Dopo oltre 23.500 Km di viaggio, di cui oltre 6.000 in territorio cinese fatti in aereo, treno, autobus, pullman, auto, ma soprattutto a PIEDI, eccomi qui.

Come definirlo: Viaggio, avventura, esperienza… o forse tutto insieme.

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Momenti difficili ce ne sono stati. Tanti, duri, e da solo, totalmente solo, lo diventano ancor di più; non nascondo che nei momenti di maggior sconforto il “ma chi me l’ha fatto fare??” per qualche secondo si faceva sentire.
Ma ciò che mi ha permesso di superare tutto e arrivare alla meta è la caratteristica che più mi rimarrà dentro di questa cultura e di questo popolo, L’UMANITA’: grande, infinita, incondizionata, senza questo, forse sarebbe stato impossibile.
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Spesso si cerca evasione da un problema, da una situazione, da un qualcuno, ma non è il chilometraggio che dà evasione quando quel problema, quella situazione, quel qualcuno, è dentro di te. Situazioni del genere, in cui sei tu e l’ignoto, possono aiutarti a darti quella prospettiva che prima non avresti mai avuto, ma è molto rischioso, perché combattere con la propria mente, per di più nel mezzo di un paese e di una civiltà lontani e distanti dalla tua, è la sfida più difficile che possa esserci.

DSCF0266.JPGQuesta è l’esperienza da cui, in molti dicono, torni “cambiato”; posso dire che nel mio caso, non è andata cosi, è più corretto consapevole.
Consapevole delle mie capacità, della mia personalità, dei miei limiti, ma cosa più importante la consapevolezza di come sono cambiato, di chi sono oggi, cambiamenti avvenuti negli ultimi 5 anni, nell’ultimo anno, negli ultimi due mesi.

Ho sempre sostenuto, e sempre sosterrò, che un uomo ricco è quello colmo di RICCHEZZA INTERIORE, fatta di esperienze, di cultura, di conoscenza del mondo, di giustizia, di umiltà nel comprendere le civiltà differenti dalla propria; ma a questa bellissima ricchezza interiore mancherà sempre qualcosa se non la si accompagna alla RICCHEZZA RELAZIONALE.
La propria ricchezza è inutile, se non la si condivide con gli altri.
E in questo viaggio solitario ho comunque condiviso con un popolo, anzi, sarebbe più giusto dire che loro hanno condiviso con me sempre con il sorriso, insieme a tanti avventurieri, turisti, connazionali, e ormai, amici.
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Tante avventure, situazioni, posti, ansie, paure, problemi, sorrisi, gioie.
Penso che esperienze del genere siano uniche, impossibili da ripetere e grazie alla consapevolezza che ha dato in me, posso affermare che unica, nella tipologia di viaggio, rimarrà nella mia vita.

Questo viaggio era un sogno che portavo con me da molti anni. Certo, non pensavo di partire con determinati presupposti e con determinati pensieri, dovuti alle vicissitudini degli ultimi tempi, ma sono contento di aver visitato questa grande nazione e averla veramente vissuta e compresa, dalle grandi metropoli, dalle città, dalle montagne, dalle campagne, dai fiumi, dai paesini, dai minuscoli villaggi, dai monumenti, dai templi, dai locali notturni, dai ragazzi, dagli anziani, dagli sguardi curiosi dei bambini, dai sorrisi, dall’umiltà, dall’umanità.
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Tornato in Italia, non si può fare a meno di vedere molte cose in maniera diversa. Dopo averne passate tante, in mezzo al nulla, pensare “….ma questo per voi è un problema???” e sorridere… a tutto.

E l’unico pensiero che mi passava per la testa, in quelle 15 ore di volo da Shanghai a Roma, e molto spesso torna ancora, era… ce l’ho fatta.
L’essere cosciente di aver fatto qualcosa che non è da tutti.

Per questo, anche se può sembrare in parte ridicolo, ringrazio proprio questo nuovo “me”, di cui ho preso consapevolezza in questo viaggio, formatosi negli ultimi 5 anni, ultimo anno, ma soprattutto nato negli ultimi due mesi; il Marcello precedente, ce l’avrebbe fatta, ma non so fino a che punto.
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E quindi sono qui, più sicuro, più forte, più aperto, ma soprattutto più CONSAPEVOLE. Ma anche, molto, più stanco…

Chi più chi meno, mi siete mancati un po’ tutti e colgo l’occasione per salutarvi, tutti.

PS: Questo viaggio, seppur in solitaria, non sarebbe mai arrivato a conclusione senza la dovuta dose di GRAZIE, che mi appresto a fare:

– a ogni singolo cinese che ho incontrato, anche se solo modesto agricoltore, operaio o pescatore, mi hanno sempre, con un sorriso, aiutato; anche quando non capivano DSCF0883.JPGnemmeno una virgola di ciò che dicevo, il tutto in maniera sempre incondizionata. E alle mille foto che mi chiedevano di fare insieme; XIEXIE’
– a mia madre, che mi ha sempre appoggiato e sostenuto in questa “follia”, spesso nascondendo a forza la preoccupazione; GRAZIE
– a Claudio e Bruno, che con il loro gruppo Whatsapp, mi hanno fatto sentire meno la mancanza di casa, tirandomi su nei momenti più difficili e quando ero malato; GRAZIE
– a Damiano e Davide, che mi hanno sostenuto nel difficilissimo mese prima della partenza; GRAZIE
– a Giampiero, che in extremis mi ha accompagnato a Fiumicino e con grande disponibilità mi è venuto anche a riprendere a fine avventura; GRAZIEDSCF2180.JPG
– ai due ragazzi e alla ragazza di Bergamo con cui ho passato una piacevole nottata alla scoperta del mercato di Donghuamen, provando cibi esotici; GRAZIE
– ai due fidanzati che alla stazione di Pechino, dove non riuscivo a capire in nessun modo dove e come ritirare i biglietti, hanno chiesto informazioni per me e finché non ho ritirato i biglietti, hanno fatto tutta la fila insieme a me; XIEXIE’
– al ragazzo di Latina che ho incontrato sulla metro di Pechino, che stando per concludere un viaggio simile al mio, mi ha dato parole di conforto contro le preoccupazioni e gli sconforti che inevitabilmente arrivano, dandomi la spinta per affrontare il primo grande spostamento; GRAZIE
– ad Anqi, studentessa cinese che studia in Italia, incontrata sul treno per Shiyan, ci siamo fatti compagnia, ma soprattutto, per avermi aiutato a reperire dei medicinali per la febbre, dato che i miei li avevo persi, controllando per me quelli che non mi davano allergia e anche a sua madre, che oltre ad avermeli comprati me li ha portati in stazione non volendo nemmeno i soldi…; XIEXIE’DSCF2249.JPG
– alla signora che vendeva i ravioli al vapore a 0,50 yuan (0,06 centesimi di euro) dietro l’albergo, in mezzo a quelle montagne, dove nessuno parlava inglese e la difficoltà nel farsi capire, mi ha salvato spesso dal procacciarmi del cibo; XIEXIE’
– alla famiglia che, a metà montagna di Wudangshan, sperduto e non capendo quale e dove fosse l’autobus migliore per la vetta, mi hanno “preso” per la maglietta e portato direttamente all’autobus; XIEXIE’
DSCF2365.JPG– alla signora sull’autobus che a tutti i costi ha dovuto offrirmi qualcosa (lo fanno tutti, ma questa con particolare insistenza), alla fine, ci siamo mangiati ‘sto grappolo d’uva insieme; XIEXIE’
– a Fei Fei, ragazzo cinese e alle sue due amiche, che mi hanno fatto compagnia per un consistente tratto della lunga e ripidissima “Via che porta al Dao” sulla montagna di Wudangshan; XIEXIE’
– alla povera famiglia che condivideva la cuccetta del treno per Xi’an con me; arrivato all’una di notte, al buio, per non svegliarli, ho smarrito il biglietto con il risultato contrario; ho svegliato tutti al momento del controllo biglietti e tutta la famiglia, compresi bambini piccoli, tutti a cercare questo benedetto biglietto, sono ancora mortificato e comunque; XIEXIE’
– a Fabio, “fratello” di Andria, avventuriero solitario come me ed esperto viaggiatore, che incontrato nella Moschea di Xi’an, mi ha rassicurato sullo stato d’animo provato nei primi giorni, che anche dopo decine di viaggi e decine di esperienze, il “m’ha chi me l’ha fatto fare??”, per qualche giorno, lo si proverà sempre, ci si vede fratello e; GRAZIE
– alla simpatica famiglia di Milano che ho incontrato a Xi’an e ci siamo praticamente “rincorsi” anche a Guilin e Shanghai. Ai due membri più giovani, con cui ho passato una bellissima serata in uno dei locali nelle terrazze del Bund; GRAZIEWP_001429.jpg
– al ragazzo americano compagno di stanza a Xi’an che ogni sera mi offriva una tazza di caffè, seppur solubile; THANK YOU
– a Xue, ragazza di Xi’an incontrata al KFC che mi ha dato varie informazioni culinarie, anche via mail, ed un portafortuna che conservo; XIEXIE’
– ai 2 fidanzati spagnoli incontrati all’esercito di terracotta, che vedendomi un pochino malato, mi hanno regalato una bustina di paracetamolo; GRACIAS
– a Vincenzo, studente romano di Hangzhou con cui mi sono “inteso” subito, per aver cercato insieme a due sue amiche romane questa famosa anatra alla birra, specialità di Guilin, ma senza successo e caso fortuito, rincontrato alla zona controllo passaporti di Shanghai per tornare in Italia, un saluto amico mio, ci rivediamo a Pietralata, e..; GRAZIE
– a Dario, Stefano e Matteo, ragazzi della Monza Brianza, con cui ho instaurato un ottimo rapporto di amicizia, per aver vissuto insieme quello che poteva offrirci la nightlife di Guilin e per avermi dato le tachipirine, ci rivediamo a Roma, e..;GRAZIE
– alla vecchina che in un villaggio di Longshen, verso i terrazzamenti di riso, mi ha avvicinato offrendomi un bicchierino di tè, peccato che quando l’ho mandato giù era grappa. Malgrado l’inconveniente dovuto alle barriere linguistiche; XIEXIE’
WP_001488.jpg– al ragazzo inglese compagno di stanza a Guilin, con cui parlando, ho scoperto che molto spesso gli stessi problemi e drammi si ripetono in tutto il mondo, superando qualsiasi barriera culturale; THANK YOU
– alla bellissima cena fatta al ristorante dell’ostello di Guilin, radunando un po’ di qua, un po’ di la gli italiani presenti, tavolata di 12 persone e bellissima serata, malgrado l’anatra alla birra fosse piccantissima…; GRAZIE
– a tutti i clienti presenti al Muse Club di Guilin, dove una serata si è trasformata in una festa, e al grido di “Gamben!!!” (tutto giù), mi hanno coinvolto nella serata, senza darmi la possibilità di pagare nulla, e ancor più simpatico, quando dicevo di essere astemio, la cosa era ben vista!! A tutti voi; XIEXIE’
– al grande Giuseppe, ingegnere fiorentino di Shanghai conosciuto sulle terrazze di riso di Longshen, mi ha accolto in casa sua e dal 20° piano di un grattacielo, abbiamo visto insieme la Formula 1; inoltre, l’ultimo mio giorno a Shanghai, piacevolissima cena insieme a lui e la sua ragazza in un ristorante con cucina dello Hunan, con annessa serata per i locali della concessione francese, amico mio ti aspetta una bella cacio e pepe a Roma, come promesso e; GRAZIE
– a tutte le persone qui in Italia, amici, parenti, colleghi, che con molto sgomento mi hanno comunque dato il loro in bocca al lupo, e al mio ritorno, le facce di molte persone ancor più sgomente nell’ascoltare i miei racconti e per tutte le parole di ammirazione e complimenti; GRAZIE A TUTTI

 

Marcello Colasanti

 

 

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