Pubblicato il 12 Maggio 2014
Il 12 Maggio 1977 veniva uccisa da un poliziotto Giorgiana Masi, 19 anni, vittima della “strategia della tensione”.
Anni in cui, sistematicamente, le forze dell’ordine venivano infiltrate nelle manifestazioni per creare disordini e giustificare la violenta repressione dei reparti mobili (vi ricorda nulla con i tempi attuali?) e l’utilizzo del terrorismo da parte dello Stato, in cui movimenti e gruppi fascisti, il cosiddetto “terrorismo nero”, organizzavano con la complicità dello stato e delle forze dell’ordine stragi di civili, come a Piazza della Loggia, Piazza Fontana e la stazione di Bologna.
In quegli anni era ministro degli interni il piduista Francesco Cossiga, che addirittura, pochi anni fa, consigliò al Ministro degli Interni
“Fai fare come facevo io, infiltra nei manifestanti degli agenti provocatori, e poi con il consenso popolare, falli massacrare”.
Ancora oggi, per tutto ciò, non ha pagato NESSUNO.
Un ricordo a chi, invece, ha pagato e sta pagando, con la propria libertà, con la propria vita.
Marcello Colasanti