Lo scorso anno, con un ritardo di 47 anni, la Commissione Parlamentare Antimafia ha riconosciuto che Pier Paolo Pasolini è stato attirato all’Idroscalo di Ostia con una trappola, nel tentativo di recuperare le pellicole del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” precedentemente rubate. Per le Istituzioni, un “delitto tra omosessuali” era stata ciecamente la versione ufficiale fino a pochi mesi fa.

Negli ultimi 4 decenni una seria, professionale ed approfondita indagine sul delitto Pasolini non è mai stata fatta. Se sappiamo qualcosa, se qualcosa si è mosso, se il caso è stato riaperto più volte, se oggi siamo meno “persi” nelle trame di uno dei peggiori delitti di Stato e geopolitici del ‘900 italiano; questo, lo dobbiamo alla tenacia, alla testardaggine e alla faccia tosta di quel “ragazzo di vita” di Silvio Parrello detto er Pecetto, che ha dedicato, e dedica, la sua vita alla memoria di Pier Paolo Pasolini, scovando indizi, “ritrovando” personaggi creduti morti, sbandierando documenti, ricostruendo i fatti.
Con le sue parole: “pe fa’ questo non serve da esse analfabeti laureati, basta la prima elementare. E io l’ho fatta”.

Oggi 13 Gennaio, tanti auguri “ar Pecetto“, Ragazzo di Vita, e alle sue 80 primavere.

Foto dalla serie “Lo scrittoio der Pecetto“, in mostra nel 2021 presso la sede del Comune di Roma – Ettore Rolli.

A BREVE, LA RACCOLTA COMPLETA.

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