Rincorro da troppo tempo il gruppo fondato da Dave Grohl. Per tanti e vari motivi sempre rimandato, per me, un loro concerto.
L’occasione arriva, finalmente, a Firenze Rocks. Quattro giorni di concerti rock dal livello a dir poco fenomenale.
Dave ha una carriera e un’esperienza sulle spalle tra le più invidiate nel panorama rock, quel batterista di un gruppo chiamato Nirvana, reinventatosi prima voce e chitarra. Guadagnandoci in termini artistici, e non poco…
Inizia.
Tutto come previsto in questo, “Learn to fly”, “My hero”, “The pretender”. Live tra pogo, urla e salti, come rock vuole, non su disco (ormai Spotify…) a casa comodamente seduti.
Fin qui, quel che ci aspettavamo. Ma poi, accade l’imprevisto…
Citazione Dumbiana, ma perfetta.
Arriva sul palco Duff McKagan. Si, lui, il bassista dei Gun N’ Roses. Dave Grohl lo saluta e addirittura si presenta stringendogli la mano…
Un pezzo insieme, penso, con un basso d’eccezione, ci può stare…
Ma da quel basso parte il giro di “It’s so easy”, ed eccolo l’imprevisto…
Asta del microfono in mano, passo saltellato, è Axl Rose.
Accanto alla chitarra di Grohl, si affianca quella di Slash.
E’ delirio…
Su quel palco fiorentino, Foo Fighters, un pezzetto di Nirvana (che tale, per tutti sempre rimarrà), e i Guns N’ Roses, con tutto il carico storico che porta con se, per chi la storia del rock un pochino la mastica; Dave, Axl, Slash e Duff… Insieme…
Pianti, urla, sgomento, sconcerto, abbracci, baci…
Tra sconosciuti resi in un istante amici e fratelli.
Tra loro anche io, non mi escludo.
Il Rock è questo… Che mal se ne dica di quei zozzi capelloni…
Emozione…
Sentimento…
Storia…
Colasanti Marcello
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