Il 24 Gennaio presso i locali del Circolo di Torpignattara del PRC a Roma, Antonio Gramsci Jr., nipote dell’omonimo teorico politico e segretario del Partito Comunista d’Italia, ha presentato il suo libro “La storia di una famiglia rivoluzionaria – Antonio Gramsci e gli Schucht tra la Russia e l’Italia”.
Il libro ripercorre la storia della famiglia Schucht, che nonostante l’estrazione nobiliare, aderì alla Rivoluzione e ai suoi ideali e valori.
La storia della famiglia, come ci spiega la prefazione del libro, è interessante di per se, come caso particolare nel panorama sovietico degli intellettuali d’estrazione nobiliare, che riuscì a superare tutte le varie fasi politiche e di cambio di potere all’interno dell’Unione Sovietica.
Ma la famiglia Schucht è indissolubilmente legata alla figura di Antonio Gramsci, in particolare nei nomi di Giulia, moglie del politico, e Tatiana, cognata che rappresenterà un collegamento con il mondo esterno negli anni della prigionia e a cui dobbiamo il recupero, con successivo invio in Unione Sovietica, dei famosi Quaderni.
Il libro nasce dallo studio delle innumerevoli lettere e documenti in possesso della famiglia Schucht-Gramsci, oggi preziosamente custodite da parte di Antonio Gramsci Jr., in particolare quelle di Tatiana.
Gli scritti esaminati, oltre a rivelare il lato umano degli interessati, sono utili al chiarimento di varie dinamiche mai comprese in maniera esaustiva data la mancanza di documentazione e inoltre, cosa assai più importante, a limitare e smentire molte calunnie e ricostruzioni faziose delle complesse dinamiche e vicende attorno alla figura di Antonio Gramsci, sia durante la detenzione, che successive.
Tra queste, il pagamento da parte fascista delle cure nella clinica Quisisana di Antonio Gramsci, sostenute da chi cerca di dare un lato “umano” alle detenzioni fasciste, smentito da documenti che provano il loro pagamento da parte dell’Unione Sovietica, con l’invio di denaro tramite la cognata Tatiana, somme molto alte per l’epoca. Oppure il ruolo di Palmiro Togliatti, soggetto di molti attacchi nella storiografia degli ultimi anni, arrivando a definirlo addirittura un “traditore”; dalle documentazioni portate alla luce dal nipote di Gramsci, possiamo leggere come in realtà Togliatti, in momenti storici molto complessi e difficili, rimase sempre vicino alla famiglia di Gramsci per dar loro il proprio aiuto, nonché il ruolo positivo per la pubblicazione dei Quaderni del Carcere, che in altre mani, sarebbero andati perduti.
Il lavoro di Antonio Gramsci Jr. punta a dare importanza alle figure dei due figli di Gramsci, Delio e Giuliano, andando a completare quel mosaico costituito dalle famose e note Lettere, con il ritrovamento di quelle inviate dai figli, in particolar modo Delio, che ci danno una chiave di lettura più completa e bilanciata.
Altri aspetti interessanti menzionati sono, per esempio, la volontà di Gramsci di andare in Sardegna nell’eventualità di una scarcerazione, luogo che riteneva positivo per l’organizzazione di una fuga in Russia. Oppure, la conoscenza musicale del politico che fu anche, per brevi parentesi, critico musicale, ma a giudizio dell’autore e nipote, musicista di professione, questa conoscenza non era così profonda (affermazione sostenuta, comunque, con un sorriso).
L’autore, durante la presentazione, ha avuto modo di parlare della situazione politica odierna del suo paese, la Russia, rispondendo alle domande dei presenti in sala. L’incontro è stato preceduto dagli interventi d’apertura di Vito Meloni, Lelio La Porta e Rosa Rinaldi, che possiamo ascoltare e vedere, insieme a tutta la presentazione di Antonio Gramsci Jr., nei video a fondo articolo.
Colasanti Marcello
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Fotografia in apertura: PALOMAR – Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci.