Si è svolta a Roma, dal 18 al 22 Gennaio, presso l’ESC Atelier autogestito di San Lorenzo e La Galleria Nazionale, “La Conferenza di Roma sul Comunismo”.
Cinque giorni di densi lavori, incontri, dibattiti, mostre e workshop ampiamente partecipati, in una data, il 2017, non casuale, ma che coincide con il centesimo anniversario dalla Rivoluzione Bolscevica del 1917.
In un contesto internazionale così complesso e in profondo mutamento, pensiamo al progressivo avanzamento dei populismi e dei nazionalismi in Europa, la Brexit, le forti ventate xenofobe, i conflitti aperti, l’Ucraina, la Siria, fino all’elezione di Donald Trump, che nonostante ci dimostrino l’evidente decadenza del mondo occidentale neoliberista, lo stesso ci impone ancora la visione di se come l’unica possibile e tollerabile; c’è stato il coraggio di ridiscutere una filosofia e una visione del mondo, quella comunista, utilizzando in maniera chiara la “parola maledetta” che in pieno regime neoliberista, e ancor peggio in Italia, è ormai tabù, senza mezzi termini rassicuranti e politicamente corretti.
L’obiettivo finale non era da poco; come descritto nella sua presentazione, compilare un nuovo “Manifesto”, attualizzandolo ai tempi e contesti attuali.
Naturalmente, non è stata “riscritta” nessun’opera di Marx in questi giorni, ma un’altra finalità della conferenza è stata sicuramente centrata; il riaprire non un semplice dialogo, ma uno spazio attivo di lavoro internazionale.
Per questo sono stati invitati filosofi, professori, ricercatori, attivisti, scrittori, giornalisti e associazioni, a rappresentanza delle più eterogenee esperienze, ma soprattutto idee, data la forte frammentazione che oggi costituisce il pensiero di sinistra. Il carattere della Conferenza è stata (come dovrebbe essere in un contesto odierno globalizzato) internazionale, con partecipanti sopraggiunti da moltissime nazioni estere, come Germania, Spagna, Francia, Argentina, Svezia, Gran Bretagna, ecc.
Tra questi, molti i nomi degni di nota, come Toni Negri, Luciana Castellina, Slavoj Zizek, Michael Hardt, l’eurodeputata Eleonora Forenza, Maria Luisa Boccia, solo per citarne alcuni.
Nei giorni di lavoro, le tematiche discusse hanno toccato sia il passato, come per il dibattito sui concetti dei differenti “Comunismi”, a domande che cercano risposte nell’attualità, come in “Chi sono i comunisti?”, il tutto visibile in diretta streaming su internet.
Nel dibattito e relazione finale, che ha stilato un bilancio di questa Conferenza, c’è stato l’impegno a far proseguire l’evento con cadenza annuale, da tenere, di volta in volta, in una nazione differente. Questo per rimarcare che l’iniziativa è stata l’input di un processo lungo, sicuramente difficile, ma necessario, e la sua costruzione dev’essere fin da subito di carattere internazionale.
Da sottolineare che la Conferenza è stata programmata con un lavoro da parte degli organizzatori durato due anni, realizzato totalmente con donazioni e crowdfunding. Nel loro appello finale, hanno rimarcato più volte che il lavoro non è finito qui, la Conferenza è attiva, non si tratta di un “Festival del comunismo”; per questo, tramite il loro sito internet o pagina Facebook, ci si può accreditare per dare il proprio contributo al collettivo che si è formato, nella garanzia dell’eterogeneità.
Colasanti Marcello
A seguire, trovate la nostra playlist con tutti i report e gli interventi dell’ultima giornata:
Il sito ufficiale de “LA CONFERENZA SUL COMUNISMO” (CLICCA QUI)
La pagina Facebook della Conferenza (CLICCA QUI)
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