Pubblicato il 29 Maggio 2015
Dopo l’ennesimo caso di delinquenza da parte di rom, gravissimo, si scatena di nuovo la rabbia generale. Non tanto contro gli autori dell’assurdo accaduto, che sarebbe comprensibile e condivisibile data la portata dell’atrocità, ma contro un’intera parte di popolazione, il famigerato “immigrato”.
Pochissimi, irrilevanti sono stati i pensieri rivolti alle vittime, alla donna uccisa, lasciando posto ai soliti luoghi comuni. Il problema è che tale rabbia è alimentata e drogata da slogan, propaganda e politiche dell’odio che continuamente passano in maniera massiccia per i mezzi di comunicazioni principali, in primis televisione e social network, effettuati da quella fazione politica che per prima ha volutamente ignorato per anni problematiche relative all’immigrazione, dato che il fenomeno nacque e si sviluppò proprio nei loro anni di governo, ma la utilizzarono come occasione da sfruttare, cosi creando i problemi che oggi abbiamo, gli stessi che per assurdo utilizzano adesso per raccogliere consensi.
Continuamente accadono fatti sconcertanti, ma la rilevanza, lo spazio che viene riservato ai reati commessi da una sola parte di popolazione, in questo caso immigrata, ne amplifica la portata.
Senza troppi giri di parole, questa propaganda è continuamente (e vergognosamente anche oggi) perpetrata da tutta la destra, in particolare dal loro nuovo (creato mediaticamente) leader Matteo Salvini, che immediatamente ha sparato il suo “radiamo al suolo i campi”.
Ma pensate veramente che a quella gente, al primo posto Salvini, gliene freghi qualcosa di quella donna ammazzata?
Questa è la stessa gente che prega ogni giorno che accadano queste sciagure per vomitare le loro atroci banalità, di sicuro effetto nelle menti addormentate e ignoranti dell’italiano medio, cariche di odio e assurdità ma che si trasformeranno, sicuro, in facili voti.
Propaganda per fomentare gli animi fatta anche sui social (e qui cade la colpa dell’italiano, del cittadino), dove milioni di persone condividono e commentano in maniera oscena notizie e post totalmente inventati, senza controllare chi le abbia scritte, quale sia la fonte, verificarne i dati, se esiste una minima prova, andare a leggere un maledetto libro sugli argomenti trattati… nulla… la disinformazione creata a scopo politico-propagandistico si nutre della stessa ignoranza di chi la recepisce e la condivide.
E cosi leggiamo di migliaia di case date ai rom, agli immigrati (che di case, svegliatevi, NON CE NE SONO, e quelle poche in cui ci sono, vengono sgomberate a manganellate…); fantasiosi immigrati che non vogliono alloggi senza wi-fi; zingari che rubano 1000 euro al giorno (e scoprire che sono stati pagati 20 euro da Mediaset per dire questa bufala); il presentare i “centri d’accoglienza” come locali di vacanze, quando si tratta di vere e proprie prigioni dove vengono rinchiuse senza diritti e date di scadenza persone che non hanno commesso nessun reato, a cui va dato asilo oppure vanno respinte, semplicemente… ma più rimangono, più soldi incassano a livello statale ed europeo le ditte private (italiane) che li gestiscono speculando su persone e drammi… troppe ne potrei ancora scrivere, tutte sempre smentite dai DATI, PROVE, FONTI.
Il dramma di ieri si abbatte proprio a ridosso delle elezioni; sette anni fa, instillando la “paura” del rom, vinse le elezioni comunali Gianni Alemanno, riempiendosi la bocca di parole come “legalità”, “sicurezza”… Vinse, e i risultati si sono visti… quanti immigrati ci vogliono per rubare tutto quello che i mafiosi e i fascisti suoi amici hanno rubato?
Quanti immigrati ci vogliono per creare i danni ambientali che hanno creato?
Ma tutti sapevamo chi era, da dove proveniva e da chi era contornato; fu comunque votato per una paura fomentata.
Questo è il classico esempio di come si distoglie l’attenzione della massa verso i veri problemi e nemici di una popolazione, che si trovano e si troveranno sempre “in alto”, spostando lo sguardo e la rabbia del popolino verso il basso, verso chi è dietro di lui, verso gli ultimi, dando anche l’impressione che tali soggetti “delinquono nell’impunità”.
E cosi la gente si indigna per questa “impunità” senza arrabbiarsi con chi è pagato per perseguirli, con chi, VERAMENTE, in giacca e cravatta ruba e distrugge “legalmente” una nazione, contro chi “legalmente” lo massacra in una questura, contro chi gli distrugge ogni singolo diritto conquistatogli dai padri, ogni straccio di democrazia; si indigna con chi gli ruba 10 euro, con chi “non paga nemmeno la luce”, mentre ignora e tace nei confronti di chi, con la gestione dell’economia, gli ruba la vita frammentandola in grigie “ore lavorative”…
Forme di distrazione e disinformazione su veri illeciti… immensi.
Ma questo popolino è troppo pauroso per reagire, troppo ignorante per vedere, troppo stupido per comprendere.
Ritornando in tema Salvini, forse è troppo facile parlarne male, di una persona che grida contro “chi ci ruba il lavoro” mentre il suo partito rubava 40 milioni di euro e comprava case ai suoi dirigenti (stessa domanda di prima, ma quanti immigrati servono per rubare 40 milioni?); di una persona di un’ignoranza sfiancante; di chi diceva “lavali col fuoco” e oggi elemosina i loro voti; “politico” tra i più assenteisti d’Europa e che ruba lo stipendio da anni, che non ha un programma vero, che tolti gli immigrati, il “fur da i ball” e il “ci rubano il lavoro”, dei problemi veri e di come si risolvono, non c’è traccia…
Adesso, l’importante è non cadere nella trappola propagandistica che sarà imponente, che punta il dito sull’effetto, ma mai sulla causa; possiamo abbatterci con tutta la ferocia su di un effetto, ma senza stroncarne la causa, non arriveremo mai a risolvere neppure il minimo dei problemi, soprattutto se, chi grida contro questi effetti, è il primo che per motivi di interessi politici ed economici, ne alimenta e fomenta da decenni le cause.
Questa era una risposta a una parte politica che ha sciacallato, come sempre, sul sangue dei cittadini.
Un pensiero vero, sincero, a chi è vittima di questa tragedia: ai feriti, a quella donna che, immigrata anche lei, tornava da lavoro; su quelle strisce potevamo esserci tutti…
E la speranza che gli assassini siano, come un paese civile e democratico richiede, messi nella condizione di pagare il dazio che devono alla società. Speranza debole, dato che molte leggi sono state troncate, mozzate e strozzate negli ultimi 20 anni da quelle stesse persone che oggi urlano e inveiscono per avere “pene più severe”… per alcuni… e non per altri…
PS: L’attuale situazione ricorda molto gli Stati Uniti o alcuni contesti francesi: in molte città, come per esempio New York con Harlem, si tendeva a “chiudere”, “trincerare” all’interno di quartieri ghetto interi gruppi etnici senza dargli la reale possibilità di uscire, di emergere, contesti in cui o rubavi, o ti morivi di fame… (e la fame vincerà sempre contro la voglia di non delinquere). Molto coraggiosamente, gli stessi che avevano creato quei disastri, avevano il coraggio di sostenere che “un negro ruba in quanto tale, è nella loro natura”…
Colasanti Marcello
L’ha ribloggato su Marcello Colasanti – Candidato al Consiglio del Municipio I di Roma con "Sinistra X Roma".
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