Pubblicato il 2 Ottobre 2013
Consiglio la lettura di quest’articolo, la storia che sta dietro la realizzazione di una delle foto più famose della guerra nell’ex Jugoslavia, raccontata dallo stesso giornalista che la scattò, Mario Boccia, inviato de “Il Manifesto”.
Nel racconto, si fa riferimento alle strade di Sarajevo; ciò che mi ha colpito è proprio il sottile paradosso che accompagnò questa triste pagina della storia recente, ma che vale per ogni tipo di guerra e scontro etnico–religioso.
Il giornalista cita via Radojka Lakic, partigiana, oppure via Mehmed Pascià Sokolovic, serbo che servì come visir nell’islamico impero ottomano, malgrado venisse da una famiglia serba cristiana-ortodossa, con addirittura un fratello patriarca; storie di libertà, di lotta per l’uguaglianza, di tolleranza etnica e di tolleranza religiosa, che fanno da sfondo per dei bombardamenti di intolleranza etnica e religiosa…..
Per questo è importante conoscere ciò che è stato, e meglio ancora, chi si è sacrificato, perché la storia non si limita a impartire lezioni teoriche, ma ci propone anche esempi pratici.
Marcello Colasanti