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Salviamo Via Giulia

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Pubblicato il 13 Maggio 2013

(La petizione è chiusa, l’articolo viene riproposto per la valenza storica).

 

Oggi vi propongo (ammetto un po’ in ritardo, per vari problemi) una petizione da firmare, importantissima per chi ama la storia, l’archeologia, Roma e per chi non ne può più della continua distruzione per interessi economici del nostro patrimonio; in questo caso parliamo di Via Giulia e degli “stabula” di Augusto. Nel dettaglio, qual è l’importanza di questi due “pezzi” di Roma?

VIA GIULIA

  Una delle vie più importanti di Roma è Via Giulia; questa lunga via del centro storico che attraversa il rione Regola, fu aperta nel ‘400, vera “arteria” per l’epoca, per volere di Papa Giulio II (detto il guerriero) per collegare Ponte Sisto (che affaccia Trastevere, quartiere storicamente popolare) alla piazza antistante San Giovanni dei Fiorentini, così creando una via diretta con l’ospedale Santo spirito e il rione di Borgo e il Vaticano. Per fare ciò, si avvalse di uno degli architetti migliori dell’epoca, Donato Bramante. In quel periodo, divenne importantissima strategicamente ed economicamente, grazie alla comunità fiorentina che ospitava e ai bellissimi palazzi che ne furono costruiti.

Detto ciò, nel 2008 viene presentato un piano per fronteggiare il problema dei parcheggi, individuando un’area proprio in Via Giulia, ma questi lavori vengono (giustamente) bloccati per via di un ritrovamento importantissimo di cui non se ne conosceva l’ubicazione e che gli archeologi cercavano da decenni; le stalle di Augusto.

LE STALLE DI AUGUSTO

Nella Roma antica avevano molta importanza i “ludi circensi”, corse con carri trainati da cavalli (biga con 2 e quadriga con 4) che riscuotevano grande successo di pubblico, centrale nelle scommesse dell’epoca. Tali giochi si svolgevano nel Circo Massimo e i partecipanti erano divisi in 4 fazioni di auriga: Albata (bianchi), Russata (rossi), Veneta (azzurri) e Prasina (verdi). Al termine, i cavalli venivano portati a ricovero in queste imponenti stalle; per anni si è cercato di collocarle nella mappa antica di Roma, ora sono state ritrovate, importantissime da studiare per comprendere l’organizzazione delle fazioni e dei ludi, ricostruire un’esatta topografia di Roma antica, nonché gli annessi reperti.

Detto ciò, qual è il problema?

  Come sapete siamo a fine mandato per la giunta capitolina, sono questi i momenti in cui bisogna stare molto attenti, sono i periodi in cui si fanno i maggiori danni e si approvano le peggiori delibere, dato che l’attenzione è rivolta verso la campagna e, soprattutto, dopo pochi giorni potresti non esserci più tu alle redini della giunta.

  Roma Capitale ha deciso, senza uno studio approfondito dell’area, senza la minima giustificazione della sua utilità, di coprire questo importante sito archeologico e deturpare la quattrocentesca Via Giulia con il rilascio di una concessione che permetterà la costruzione di un albergo con ristorante, appartamenti e urban center.


Intanto, se l’area non era adatta ai parcheggi, non capisco come lo possa essere per un albergo; come si giustifica tutto questo nel contesto archeologico e storico-culturale di Via Giulia?

  Com’è possibile coprire un’area cosi importante per i beni storico-archeologici collettivi con delle costruzioni PRIVATE?

  Dati tutti gli scandali delle aziende favorite in appalti, parentopoli, fondi spariti per la Metro C, criminali messi come assessori; se permettete, i dubbi che sorgono su questa scelta fatta dalla giunta Alemanno, non penso che siano infondati….

Ciò che crea fastidio, è il rifarsi continuamente a un passato (decontestualizzato), a una cultura, a un’appartenenza, a un “orgoglio italico”, tutto completamente fatto di parole propagandistiche per attirare le facili menti, dato che nei fatti, Roma, l’Italia, la nostra storia, vengono SEMPRE e CONTINUAMENTE distrutte da questi soggetti per i loro interessi economici, ma che si identificano “nell’orgoglio romano”.

  L’amore per la propria cultura e storia si fa nella salvaguardia e nella condivisione dei propri beni, non nella continua distruzione e vendita; nei fatti, non nelle parole.

  Per non parlare delle Mura Aureliane, nel degrado totale, in continuo crollo; basta passare vicino Via Cilicia per capire di cosa parliamo. Ma, propagandisticamente, iper pubblicizzati quei due METRI, ristrutturati….

Questa è la zampata finale di Alemanno, che in un altro articolo accomunavo ad Alessandro VI, Clemente VII e Pio IX; l’ennesimo atto distruttivo di cinque anni da NON dimenticare, perché non si ripetano più, e ripeto, sapevamo tutti chi era…..

Insomma, cosa fare?

  Vi esorto a firmare la petizione per bloccare lo scempio e chiedere alla nuova giunta di studiare una soluzione consona al rispetto dell’archeologia e del contesto di Via Giulia. E se la petizione non va a buon fine? Mi dispiace, ma ci rimane solo di sdraiarci davanti ai mezzi da lavoro e impedire questo scempio, non è ammissibile, non possiamo permetterlo.

Colasanti Marcello

 

LA PETIZIONE, ORMAI CHIUSA

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