Articoli del 2020 · Crisi Covid-19 · Poche righe · Politica

La zona rossa e l’educazione civica.

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La zona rossa era un’area ben circoscritta. Sono usciti in massa spargendosi per il territorio nazionale.
Adesso, l’estensione delle norme varrà per tutto il paese.

Ora, capite che solo un’ora alla settimana di educazione civica alle scuole medie (quando c’era e fatta pure male) è un danno a lungo periodo?

Il mio pensiero sulla questione è abbastanza complesso e articolato, direi che dobbiamo dare importanza agli insegnamenti che possiamo trarre e alle contraddizioni scoppiate all’interno del nostro sistema.
Ma…
In momenti di crisi sanitaria, grande o piccola, serve coordinamento centrale e pubblico.
Perciò, va rispettata l’autorità competente.

Per le critiche c’è tempo… Dopo.

Stiamo attenti a non farci deformare la chiave di lettura di tutta questa storia, che di lezioni ne porta.
Dalla sanità pubblica, all’autonomia differenziata, agli avvoltoi del settore privato. Fino alle parti politiche senza morale che sfruttano il momento per aumentare consensi, quando anche loro, sono causa del problema attuale (toc toc… Meloni? Toc toc… Salvini?).

PS: non critichiamo a occhi chiusi chi è fuggito dalle zone rosse impaurito, perché nella stessa condizione, siete proprio sicuri che il vostro senso civico sarebbe stato così incrollabile?
Molti di quelli che oggi criticano, li ricordo condividere post contro i vaccini, sui rettiliani, sui massoni (che non sanno nemmeno chi sono), sui complotti, sui pipistrelli cinesi…
Siete parte di quella massa informe.

PPS: a Wuhan, rimanevano in casa per senso civico, nessun militare ha sparato a nessuno…

 

Marcello

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